La linea Z301 Milano-Bergamo è salva. «Senza avremmo perso tempo e lavoro»

La Bergamo Milano è salva. Incontro dai toni accesi ma con finale a sorpresa quello di mercoledì sera alla Società Operaia di Trezzo sull’Adda. La scure dei tagli voleva colpire le corse fino al Castello di Daniele Orlandi

Da sinistra, Valeria Radaelli, Danilo Villa, Arianna Censi al dibattito pubblico sulla storica linea Milano-Bergamo

Da sinistra, Valeria Radaelli, Danilo Villa, Arianna Censi al dibattito pubblico sulla storica linea Milano-Bergamo

Trezzo sull'Adda, 26 marzo 2015 - Taglio delle corse, la Bergamo Milano è salva. Incontro dai toni accesi ma con finale a sorpresa quello di mercoledì sera alla Società Operaia di Trezzo sull’Adda, un’assemblea pubblica che ha richiamato pendolari da quattro province di grandi e piccole aziende dell’hinterland e di Milano: uniti contro l’imminente razionalizzazione che Città Metropolitana, insieme a Net, ha disposto a partire dal prossimo 6 aprile. La scure dei tagli, nella fattispecie il 3% in meno dalla Regione, ha colpito una tratta con un secolo di storia, la Bergamo - Milano, dall’autostrada A4 sino in piazza Castello.

Ma l'incontro tra la consigliera Arianna Censi di Città Metropolitana, il presidente di Nord Est Trasporti Massimo Bertazzoli e i pendolari, presenti anche il sindaco di Trezzo Danilo Villa e l’assessore ai Trasporti Massimo Colombo, ha portato a una soluzione che sembra convincere tutti: dal 6 aprile il servizio sulla tratta tra Bergamo e Sesto M1/FS - Sarca rimarrà invariato rispetto a quello attuale mentre le corse da e per Milano Beltrami arriveranno a Lampugnano, al posto che in piazza Castello. Non verrà dunque a scomparire l’interscambio in piazzale Laghi, con 33 corse quotidiane garantite, per far fronte anche alle esigenze di turnisti e lavoratori part time. Soddisfatti i tanti pendolari, intervenuti per chiedere a gran voce il ripristino delle corse ma che fino all’ufficialità della nuova tratta hanno temuto il peggio: «Viaggio tra Capriate e Milano, andare al lavoro con i mezzi sarebbe diventato impossibile», racconta Mariangela Donadoni. «A cosa serviva aumentare così tanto le corse verso Sesto? Chi come me lavora in comuni come Cormano sarebbe rimasto isolato», commenta Francesco Di Gregorio.

«Un piano che avrebbe rovinato i part-time - aggiunge Patrizia Barzaghi, che quotidianamente fa la spola tra Trezzo e Novate - senza le corse pomeridiane non avrei potuto far altro che prendere l’automobile». «Scendendo a Sesto avrei dovuto prendere una metro e due tram, con tempi biblici per arrivare al lavoro», sottolinea la trezzese Silvia Guardabascio. Senza la soluzione prospettata da Città Metropolitana e Net Miriam Padovani avrebbe dovuto abbandonare i mezzi pubblici: «Non avrei avuto alternativa e avrei perso anche l’abbonamento annuale, il rischio era di perdere il trasporto integrato nel nord est di Milano».

«Viaggio tra Milano e Bergamo da 27 anni - spiega Stefania Casini - la soluzione prospettata mi avrebbe provocato un elevato aggravio di costi e le tre corse mattino e sera verso Milano non sarebbero bastate a contenere tutti i pendolari». Nei prossimi giorni gli orari definitivi verranno pubblicati sul sito di Net.