Parco Adda Nord, si è dimesso il presidente: "No alla pericolosa paralisi"

Le dimissioni di presidente e 3/5 del Consiglio di gestione allarmano Wwf e Legambiente: "Ci sono troppo interventi urgenti da realizzare"

Agostino Agostinelli ha lasciato la guida dell'ente

Agostino Agostinelli ha lasciato la guida dell'ente

Trezzo sull'Adda (Milano), 17 ottobre 2016 - Si è dimesso il Presidente del Parco Adda Nord Agostino Agostinelli, Parco nella bufera e lotta per la successione già in atto. E si allarmano Wwf e Legambiente: "La politica non trasformi il parco in ring paralizzando l’attività dell’ente. Le emergenze ambientali sono altre, e non aspettano". Formalizzate e irrevocabili le dimissioni di Agostinelli, già annunciate in estate, per motivi personali e politici. Con il presidente di area Pd, che ha guidato l’ente per nove anni, si fanno da parte 3 su 5 membri del Consiglio di gestione. Per il Parco si apre dunque un periodo di avvicendamento ai vertici che si preannuncia difficile.

Lo chiamano senza mezzi termini "pericolosa paralisi" Legambiente e Wwf Lombardia, che intervengono con una nota. "Le dimissioni anticipate del presidente e di 3 membri del Consiglio hanno certamente aperto un periodo di pericolosa paralisi dell’attività dell’ente, che in questi anni ha comunque permesso di far rientrare all’interno del parco, e dunque sottoporre alla relativa tutela, centinaia di ettari di aree agricole, sottraendole alla speculazione divorante". Poi l’appello. "Si chiede alla politica di fare un passo indietro, di evitare inutili speculazioni e di collaborare per garantire il miglior futuro possibile al Parco Adda Nord, costruendo un percorso che abbia quale obiettivo la tutela dell’ambiente e l’incremento del valore e della bellezza del nostro patrimonio agricolo e naturalistico, a vantaggio di tutta la collettività".

L’urgenza di un nuovo corso che "riallacci le fila" dell’attività del Parco era già emersa nell’assemblea di luglio, l’ultima a guida Agostinelli. "È fondamentale innanzitutto che si proceda immediata mente all’avvio della variante del Piano territoriale di coordinamento del Parco, al fine di giungere ad una tutela che ricomprenda non solo lo storico territorio del Parco ma anche tutte le nuove aree acquisite dal 2015 e che la salvaguardia preserva solo fino a maggio 2017. Corollario necessario di questo piano dovrà poi essere la redazione di un apposito Piano di Gestione". E ancora "non bisogna dimenticare l’impellenza di alcuni interventi sul territorio quali la riqualificazione ambientale della Palude di Brivio e la messa in sicurezza dell’alzaia lungo l’asta dell’Adda". Al palo, inoltre, c’è l’avvio di un Programma di Educazione Ambientale, "per dare la massima condivisione ai valori di tutela dell’ambiente".