Inchiesta Ananasso a Cassano, il vicesindaco Caglio: "Non lascio il posto in Giunta"

Opposizione all’attacco: "Una brutta notizia per la città"

Vittorio Caglio è stato rinviato a giudizio

Vittorio Caglio è stato rinviato a giudizio

Cassano d'Adda (Milano), 31 gennaio 2017 - "Resto al mio posto, e metto a disposizione gli atti: leggeteli. La trasparenza è sempre la via giusta". Rompe il silenzio il vicesindaco Vittorio Caglio, rinviato a giudizio per il caso Ananasso, e annuncia la propria decisione: niente dimissioni. Lo fa con una lettera aperta a sindaco, giunta e consiglieri, cui comunica che gli atti processuali "sono a vostra disposizione". Consapevole, senza dubbio, delle polemiche in arrivo. Il primo commento è quello della forzista Eleonora Casirati: "Una scelta preoccupante, nulla di buono per la città".

In sintesi, la lettera. Si apre con una cronistoria dei fatti, a tutti già nota, e con un enunciato del teorema accusatorio: "Assessori, funzionari e gestori della manifestazione al Pignone avrebbero creato condizioni autorizzative nella previsione che arrivasse il chioschetto e che il gestore avrebbe potuto fare guadagni illeciti". Ancora: "Circa i capi di accusa, le mie memorie difensive, così come le testimonianze da me raccolte, evidenziano incongruità e insussistenza di elementi a mio carico". Veniamo al punto, e alla richiesta di "passo indietro" scontata dalle minoranze, ma condivisa anche da Sel che milita in giunta. "La mia scelta di mettere a disposizione gli atti - così Caglio - non ha lo scopo di chiedere un giudizio sostitutivo di quello della magistratura, ma l’intenzione di portare alla vostra conoscenza le questioni. La giustizia farà il suo corso e sono certo che verrà dimostrata la completa estraneità dei coinvolti; quanto a dichiarazioni che non trovano riscontro nei fatti e negli atti prodotti, mi riservo di procedere nelle sedi opportune".

Il "dilemma" sulle dimissioni: "Prevale la convizione che quando si è certi della propria totale innocenza il passo indietro sia un grosso errore, un vero e proprio sfregio alla politica con la P maiuscola. Io, nel mio piccolo, sono la mia storia, fatta di passione, onestà, voglia di fare. Tutto questo c’è ancora, così come la mia disponibilità a continuare con determinazione il lavoro per la città. A chi sottolinea che i riflettori non fanno bene rispondo che cercare la verità non può mai essere un problema". La reazione dell’opposizione non si è fatta attendere, a iniziare da Forza Italia. "Mi stupisco - dice Casirati - della risolutezza di Caglio. Trovo questa sua presa di posizione addirittura preoccupante: se oggi Caglio si dimettesse, nulla vieterebbe al sindaco di ridargli le deleghe una volta assolto. Devo pensare che il vicesindaco non si fidi dei partiti con cui condivide lo scranno. Comunque si voglia guardare questa vicenda, niente di buono per i cassanesi e per Cassano".