Vignate, 17 luglio 2012 - L’Italia dei Valori dice no alla variante di Vignate che prevede il taglio di cento mila metri quadrati dal perimetro del Parco Sud per realizzare un centro intermodale. «L’obiettivo è valorizzare la natura agricola del polmone verde, per questo ci siamo opposto alla “dieta”». A prendere le distanze dal progetto approvato nelle scorse settimane in Consiglio provinciale è il capogruppo dell’Idv a Palazzo Insimbardi, Luca Gandolfi. La variante contestata è appena passata a larghissima maggioranza.

Il «cambio» è inserito nel Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Agricolo Sud Milano a seguito dell’adesione all’Accordo di programma del Comune di Vignate, per l’ampliamento del centro intermodale della ditta Sogemar. «Che senso ha creare una piattaforma per lo scarico delle merci — afferma Gandolfi — quando a poco più di 6 chilometri ci sono degli importanti poli ferroviari, come quello tra Seggiano e Segrate, con spazi molto più ampi adibiti allo stesso scopo?».

La posizione della Provincia non convince l’Idv. «Le rassicurazioni dell’assessore Fabio Altitonante sul fatto che l’area in questione rimarrà comunque parte del Parco non ci bastano — continua il capogruppo — di fatto ne verrà snaturata non solo la destinazione, che dovrebbe essere appunto quella agricola, ma assisteremo all’ennesima colata di cemento per fare spazio al carico-scarico merci. Quale agricoltura sarà mai possibile in futuro in quella porzione di Parco? La risposta è semplice: nessuna. Per questo abbiamo detto un no convinto».

La variante di Vignate fa paura soprattutto agli ambientalisti, che temono un’erosione continua del polmone verde, già messo a dura prova da un Piano territoriale di coordinamento che ha eliminato i vincoli urbanistici sui terreni agricoli in moltissimi Comuni della Martesana e del Sud Milano. «A furia di varianti parziali, si sta snaturando il Parco Sud — rincara Gandolfi —. Si sta uccidendo il più importante polmone della Provincia. Non si può continuare in questo modo. Per questi motivi abbiamo detto no alla variante di Vignate, così come qualche mese fa avevamo detto no alla variante di Rosate. Non si possono cedere importanti fette di territorio a fronte di benefici per interessi privati».

L’opposizione non è compatta, nel centrosinistra ci sono stati anche voti a favore della variante, passata con il consenso del Pd. «Il parco agricolo Sud Milano deve perseguire un diverso modello di sviluppo — conclude Gandolfi — basato sulla valorizzazione delle aziende agricole, orientate al servizio alla metropoli e ai suoi cittadini, con prodotti a km zero».
 

patrizia.tossi@ilgiorno.net