Pioltello, gli ispettori hanno fiutato i colpevoli: la scia dei miasmi porta a Cernusco

Ancora top secret il nome dell’azienda, che produce grassi industriali

La raccolta firme nel presidio (Newpress)

La raccolta firme nel presidio (Newpress)

Pioltello (Milano), 10 febbraio 2016 - Isolata la «fabbrica dei miasmi»: raffiche di odori molesti, ma nessun pericolo per la salute dei cittadini. Dalle prime analisi effettuate sui campioni di aria raccolti sul territorio, non emergerebbero «evidenze tali fa affermare un pericolo». A riferirlo sono stati i tecnici dell’Agenzia di tutela della salute della Città metropolitana (Ats), l’ex azienda sanitaria locale, che lunedì pomeriggio hanno partecipato al tavolo tecnico indetto dalla commissaria prefettizia di Pioltello, Alessandra Tripodi, al quale sedevano anche gli amministratori di Cernusco.

La relazione dell’Arpa, infatti, ipotizza «con un’elevata probabilità che la sorgente della molestia olfattiva sia una ditta posta sul territorio di Cernusco sul Naviglio». Il nome è ancora top secret, ma si tratterebbe di un’azienda che utilizza carcasse animali per produrre grassi industriali, situata nella zona industriale al confine con Pioltello. Le folate maleodoranti arrivano fino a Vignate, Cassina e Rodano. «Ci siamo sin da subito preoccupati della natura degli odori molesti per accertarsi che non fossero nocivi per i cittadini – dice Alessandra Tripodi -. Va detto, infatti, che la competenza di intervento del Comune è strettamente legata all’eventuale pericolo per la salute pubblica. Ats si è espressa per ora tendenzialmente in maniera rassicurante. Dal confronto con Ats, Arpa e il Comune di Cernusco per fare il punto della situazione, mi auguro che la soluzione del problema possa avvenire in tempi brevi».

Nelle prossime ore, il Comune di Cernusco effettuerà delle verifiche sulla regolarità amministrativa dell’azienda responsabile del problema, per capire se il ciclo produttivo sia a norma di legge. Pioltello continuerà con il campionamento delle emissioni in fase acuta. L’aria verrà «catturata» con il canister, un contenitore che consente di trattenere l’aria, e il monitoraggio verrà esteso anche ai Comuni limitrofi. I canister verranno consegnati ad Arpa e le nuove analisi verranno incrociate con i dati del ciclo produttivo, con l’obiettivo di trovare le anomalie che danno origine alle emissioni maleodoranti.