Rissa in campo fra Gsa Pioltello e Real Cinisello, 11 espulsi e partita chiusa dai carabinieri

Botte in campo, falli violenti, insulti all'arbitro di colore: sconfitta a tavolino 3-0 per entrambe le squadre di Alessandro Crisafulli

Espulsione, l'arbitro mostra il cartellino rosso al calciatore che viene espulso

Espulsione, l'arbitro mostra il cartellino rosso al calciatore che viene espulso

Milano, 30 gennaio 2015 - La partita si può vincere, perdere o pareggiare. Se una vince, quindi, l'altra perde? Non sempre: può anche capitare che perdano entrambe le squadre. Ad esempio se protagoniste di una incredibile rissa da “tutti contro tutti”. È quanto successo sabato scorso nel campionato Juniores di Milano, girone B, nella partita tra Gsa Pioltello e Real Cinisello. Una sfida che si è trasformata in una “guerra”. Con tutti gli ingredienti peggiori possibili per creare un cocktail micidiale, per i valori dello sport e del vivere civile: le provocazioni dei tifosi con lancio di fumogeni in campo e i tentativi di scavalcare la recinzione, gli insulti di stampo razziale all'arbitro di colore, i falli violenti in campo, il pandemonio dopo l'assegnazione di un rigore e poi la gazzarra a fine primo tempo, che ha portato all'arrivo dei carabinieri. Quindi i cartellini rossi a ripetizione (undici in totale) e la decisione del direttore di gara di farla finita e mandare tutti a casa, a metà partita, sull'1 a 1, anche perchè non ci sarebbe più stato in numero minimo di giocatori per proseguire (sette).

Una pagina vergognosa, per altro non isolata, che ha macchiato la scorsa giornata di campionato. E il giudice sportivo Fabio Davanzo giovedì ha applicato la tolleranza zero: sconfitta a tavolino per 3-0 per entrambe “in quanto oggettivamente responsabili per il comportamento dei propri calciatori che con il loro scriteriato atteggiamento hanno costretto l'arbitro a sospendere l'incontro”, recita il comunicato ufficiale.

Non solo: 16 giornate di squalifica, nel complesso, per 8 giocatori del Pioltello e 13 giornate per 6 calciatori del Real Cinisello. E ancora 500 euro di multa per i padroni di casa per i fumogeni in campo e gli insulti razzisti all'arbitro e altri 100 euro a squadra, con diffida, per il comportamento dei loro tesserati. E per non farsi mancare nulla, i giocatori cinisellesi alla fine hanno danneggiato con calci e pugni lo spogliatoio e la società è chiamata a rifondere i danni.

Una guerriglia a quanto pare pre-organizzata da qualche testa calda – il che aggrava ulteriormente la vicenda – dopo le tensioni della partita di andata. Al posto del tè, negli spogliatoi, urgevano ampie dosi di camomilla. Perchè il calcio, lo sport, è sicuramente un'altra cosa.