Ora Nokia può licenziare. Ma gli esuberi passano da 154 a 113

Ratificato in Ministero il mancato accordo tra azienda e sindacati. Si preannuncia un autunno di passione di Monica Autunno

I dipendenti Nokia in sciopero (Newpress)

I dipendenti Nokia in sciopero (Newpress)

Cassina de' Pecchi, 1 ottobre 2014 - Ultima fumata nera da Roma ed è mancato accordo sui licenziamenti. Da oggi Nokia Solutions Networks può licenziare. Se e come lo farà, non è dato sapere. Ma, questo invece è facilmente ipotizzabile, si apre una nuova stagione di protesta a Cassina. Oggi assemblea in azienda, nei prossimi giorni, probabimente, iniziative anche più forti. C’è una nota positiva nel quadro fosco, e va sottolineata. 

A fronte della chiusura alle altre istanze, l’azienda si è detta disponibile a ridurre del 25% l’impatto di quella che chiama «ristrutturazione residuale»: e i licenziamenti passano da 154 a 113. Su tutto il resto, distanze non colmabili. L’incontro si è tenuto ieri al Ministero del Lavoro. Doveva già tenersi alla fine della scorsa settimana, poi era stato oggetto di un rinvio procedurale. Poco da dirsi, in effetti, e il mancato accordo già nell’aria. Nessun avvicinamento sulla questione delle mobilità volontarie a fronte di buonuscita, nè sul pacchetto di incentivi: l’azienda poporrà incentivi individuali. 

«L'unica notizia favorevole è quella relativa alle ricollocazioni - spiega Marco Bassani, delle Rsu - ma non cambia sostanzialmente il quadro». Ora? «Occorre informare i colleghi e poi vedremo. Vedremo innanzitutto se e quando inizieranno a pervenire le lettere». Oggi, peraltro, è la data ufficiale di scadenza della procedura di moblilità, iniziata poco più di 75 giorni fa, e consumatasi per buona parte in estate. Dall’azienda, che si sta preparando ad assumere nuove figure ritenute non presenti nell’organico attuale, una nota riassuntiva: «Nokia Networks, in relazione all’incontro avvenuto oggi presso il Ministero del Lavoro con le Organizzazioni Sindacali avente per oggetto gli esuberi residuali dal piano di ristrutturazione annunciato nel maggio del 2012, conferma che non è stato possibile raggiungere un accordo. L’azienda si è dichiarata però disponibile a ridurre del 25% l’impatto della ristrutturazione residuale, diminuendolo a 113 unità».

monica.autunno@ilgiorno.net