Mense, 20 yogurt scaduti da giorni a Cernusco. Procedura d’infrazione per il gestore

Serviti ai piccoli ospiti del centro estivo, ma nessuno è stato male

Gli yogurt sono finiti  per errore in mensa. Prodotti spesso non tossici per fortuna anche se scadut

Gli yogurt sono finiti per errore in mensa. Prodotti spesso non tossici per fortuna anche se scadut

Cernusco sul Naviglio (Milano), 31 giugno 2015 - Yogurt scaduti serviti ai piccoli del centro estivo al Mosè Bianchi di Cernusco. Polemica e procedura d’infrazione a carico del gestore della mensa, la Gemeaz-Gruppo Elior di Milano. Mercoledì venti confezioni da buttare fin dal 21 luglio sono inspiegabilmente arrivate sulla tavola della colonia. Gli operatori della coop Melograno, titolari del centro diurno, se ne sono accorti dopo che 20 ragazzi delle elementari – alla materna non è successo niente – li avevano consumati. Interrotto il pasto, sono stati avvisati ditta e Comune. Tre ore dopo il consigliere di minoranza Claudio Gargantini (Persone e Città) era già all’attacco: «Un episodio grave, che si aggiunge alla segnalazione da parte delle famiglie di strani abbinamenti a tavola». Critiche, insomma, alla qualità dei pasti serviti dalla società che si occupa di refezione scolastica anche durante l’anno.

Il sindaco Eugenio Comincini ammonisce: «Non doveva succedere. Gli yogurt erano scaduti da otto giorni». L’Asl, intervenuta ieri per un sopralluogo nella dispensa e nelle cucine, insieme alla polizia locale, conferma che l’episodio non ha avuto conseguenze: nessun bimbo ha accusato mal di pancia, non si è registrata neanche un’assenza sospetta. "Per fortuna",, aggiunge il primo cittadino che applicherà il capitolato d’appalto alla lettera: «Il difetto di controllo prevede sanzioni». Se ha sbagliato, Gemeaz pagherà. Gargantini chiede «verifiche approfondite più generali sul servizio in collaborazione con la Commissione mensa», cioè con le famiglie. Le mamme preoccupate hanno lasciato qualche commento in rete. Comincini rassicura tutti: «La situazione è sotto controllo. Io e gli uffici siamo stati informati del problema tempestivamente, ben prima che la politica si mettesse in moto». E ancora: «Seguirò la vicenda fino all’accertamento delle responsabilità, anche per evitare che fatti simili si ripetano in futuro». Al centro estivo questa settimana sono 100 i bimbi presenti, quasi nessuno mancava il giorno dello yogurt scaduto, l’appalto per la fornitura Gemeaz di luglio e agosto «ammonta a 27mila euro», precisa Villa Greppi.

Non c’erano mai stati problemi col gestore, salvo un anno e mezzo fa. Quando ci fu un’assemblea pubblica per discutere dei «dadi con glutammato» usati a scuola. «Il caso si sgonfiò in un baleno», ricorda il primo cittadino. Che ha fatto di tutto per ottenere menu di qualità. Nei pasti dei piccoli cernuschesi infatti ci sono molti prodotti Igp e Dop, sinonimo d’eccellenza. Come sia potuta sfuggire una data di scadenza è ancora un mistero. Errore umano? «Vedremo», dice il sindaco deciso ad andare fino in fondo. Ieri pomeriggio i vertici aziendali erano al Mosè Bianchi insieme ai tecnici dell’Azienda sanitaria locale per dipanare la matassa e trovare il punto in cui la filiera dei controlli si è inceppata. Rita Zecchini, assessore alla Pubblica istruzione annuncia «provvedimenti severi nei confronti della società».

«Scaduti e non avariati». E' la prima precisazione che Gemeaz-Elior fa sul caso degli yogurt al Centro estivo di Cernusco e subito aggiunge di «aver già rafforzato i controlli per evitare il ripetersi di episodi simili». Prima ancora, però, i vertici societari si sono detti «rammaricati per l'accaduto». Il «giro» della fornitura fuori norma è stato ricostruito nel dettaglio. «Dal nostro centro cottura di Cernusco, l'altro ieri, sono partite circa 500 confezioni di yogurt verso le varie sedi del campo estivo. La qualità delle derrate viene verificata da un piano di autocontrollo che scatta nello stesso centro e si estende a tutte le fasi, dallo stoccaggio al trasporto, alla distribuzione, compreso l'anello finale: le singole scuole che poi dispensano le vivande ai bambini. Siamo al lavoro per scoprire dove si è interrotta la catena e perché. Gli yogurt scaduti – prosegue Gemeaz – sono stati poi erroneamente distribuiti insieme ai prodotti idonei: circa 10 bambini su 107 hanno ricevuto il prodotto non consono (mentre nelle altre sedi le confezioni sono risultate regolari). Rilevato l'errore, il personale ha prontamente sostituito i vasetti scaduti. Due yogurt non conformi sono stati consumati, senza che ad oggi siano stati riferiti sintomi di malessere». Ancora: «Controlliamo costantemente la qualità del cibo e le procedure per la sicurezza alimentare messe in atto, verifiche ulteriori inoltre vengono eseguite tramite ispezioni di professionisti incaricati dal Comune di Cernusco».