Giovedì 18 Aprile 2024

"Gli affreschi in Sant’Andrea? Di Leonardo da Vinci"

Melzo, riaffiora l’ipotesi vinciana di Monica Autunno

Il leader storico degli Amici di Sant’Andrea Adriano Perosi nella chiesetta (Newpress)

Il leader storico degli Amici di Sant’Andrea Adriano Perosi nella chiesetta (Newpress)

Melzo (Milano), 27 novembre 2014 - I misteri della chiesa di Sant’Andrea tornano a far capolino in una pubblicazione milanese, “il Martirio ispirato all’uccisione di Galeazzo Sforza”. Così la studiosa Valeria Tranquilli, ricercatrice dell’Università di Milano, nel suo volume “Sette coltelli per la giustizia”, pubblicato da Colibrì Editore, e dedicato, in una sua parte, allo studio e all’interpretazione del controverso e affascinante ciclo di affreschi che adorna la chiesa di Sant’Andrea di Melzo. Un gagliardetto da novanta per l’Associazione Amici di Sant’Andrea, e un punto a favore della tesi leonardesca nella diatriba culturale, iconografica e artistica che da qualche anno contrappone gli “Amici” al cenacolo di studiosi del centro Gentili, che affossò invece la tesi leonardesca sostenendone una seconda: quella degli affreschi come opera della mano di pregevoli pittori di scuola lombarda, fra questi il Semino.

UN TESORO Il leader storico degli Amici di Sant’Andrea Adriano Perosi nella chiesettaIl volume della Tranquilli alle opere di Sant’Andrea dedica pagine e descrizioni accurate: il restauro della chiesa ad opera di un’associazione di tenaci volontari, il ritrovamento del misterioso teschio poi volato negli Usa per gli esami con il Carbonio 14, gli studi per ricostruire il disegno unitario delle opere. Poi, la tesi del complotto: il ciclo del Martirio di Sant’Andrea sarebbe stato commissionato da Caterina Sforza Riario allo stesso Leonardo, a simboleggiare l’assassinio di suo padre, Galeazzo Sforza, da parte di Ludovico il Moro. Due anni fa l’attacco a testa bassa dei membri del Gentili. Tesi opposta e rovesciamento totale della prospettiva: i dipinti non opera delmMaestro né di suoi allievi, ma di dignitosissimi nomi della pittura lombarda dell’epoca.

Nelle scorse settimane, il nuovo affondo degli Amici di Sant’Andrea: «Il volume della studiosa Valeria Tranquilli riporta buona parte di quello che è stato pubblicato nel nostro libro sulla storia di S. Andrea del 2005 - così il leader storico degli Amici di Sant’Andrea Adriano Perosi - ma ha aggiunto la sua opinione sull’attribuzione del pittore Semino, autore della Pesca Miracolosa e in parte del Martirio di S. Andrea nella zona absidale della chiesa S. Andrea, avvenuta nel 1574. Quanto l’autrice sostiene convalida ampiamente le nostre attribuzioni e il risultati dei nostri studi». Sul “Martirio di Sant’Andrea” così la Tranquilli: «Ai piedi dell’affresco, a sinistra, la donna è Caterina Sforza Riario, con il figlio; con lui ricorda Ottaviano, il figlio di Lucia Marliani, che fu causa dell’uccisione di suo padre Galeazzo». Sul misterioso teschio: «Le analisi confermano gli anni e l’epoca di Galeazzo, una malattia che ebbe da bambino e delle lesioni alla calotta cranica riportate in battaglia».

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