Melzo: prima gli spari al pub poi l'arresto dell'ex gestore

Una 32enne di Basiano in manette per spaccio

I carabinieri hanno trovato la droga a casa dell'ex gestore del pub

I carabinieri hanno trovato la droga a casa dell'ex gestore del pub

Melzo (Milano), 26 maggio 2015 - C’È VOLUTO POCO, i cani hanno trovato la droga nascosta negli armadi, in camera da letto. Venti grammi di hascisc e venti di marijuana. Sono bastati per far scattare le manette ai polsi di un’insospettabile 32enne di Basiano, ieri mattina. I carabinieri sono arrivati alla donna, ex gestore di un bar di Melzo, ora chiuso, dopo un’indagine durata più di un anno. In una gelida notte d’inverno del 2014 la tranquillità del rione era stata violata da una sventagliata di colpi che aveva trafitto la vetrina del pub, quel che pare fosse - in caserma ne sono sempre più convinti - un vero e proprio supermarket della droga.

L’EPILOGO di ventiquattro ore fa sembra proprio confermare l’ipotesi iniziale degli investigatori. Convinti che quelle pallottole sparate da mani ancora ignote fossero un avvertimento per certi conti da regolare su partite di “fumo”. Quando si verificò “l’incidente”, il ritrovo era già nel mirino dei militari di Cassano per via di frequentazioni e giri poco chiari. Da allora, l’inchiesta non si è mai fermata. Gli uomini del capitano Camillo Di Bernardo hanno ricostruito i rapporti fra gli avventori, incrociandoli con numeri di telefono e appunti trovati sulle agende di pusher noti in zona e finiti in cella. Un lavoro paziente e meticoloso, sotto traccia, ma costante. Fino alla perquisizione dell’appartamento della 32enne con le unità cinofile. Nuove verifiche sono in corso, sviluppi attesi a breve. L’idea è che la pusher abbia continuato imperterrita coi suoi loschi traffici, anche dopo aver abbassato la saracinesca. Troppo pericoloso continuare, visto quel che era successo. Ma di smettere non voleva saperne, si dava da fare soprattutto con droghe “leggere”, ma ben lontane da quell’uso personale che fa da discrimine per il Codice: i quantitativi che giravano sotto il bancone e ora a casa sono di quelli che fanno la differenza per rimediare un’accusa di spaccio.

 

L’EPISODIO degli spari al pub aveva suscitato clamore e un certo allarme sociale. Molti gli interrogativi scaturiti quella notte, mentre i fori piantati nel vetro sono diventati un monito perenne. Chi doveva capire, ha capito, spiegano in caserma. Le cose si erano messe così male che poco dopo il locale aveva chiuso e tutti si erano dimenticati tutto. Non faceva eccezione la spacciatrice di Basiano, caduta dalle nuvole, ma inesorabilmente in trappola, quando si è ritrovata i carabinieri di Melzo alla porta, ieri. Troppo tardi per nascondere merce, stagnola e bilancino di precisione, usati per confezionare le dosi, venute a galla in pochi minuti. La donna ora è a San Vittore, in attesa di giudizio. Mentre le indagini sul pub vanno avanti. La speranza è che, caduta la “testa”, facciano la stessa fine anche i galoppini, amici suoi fin dai tempi del bar.