Caro Renzi, da due anni la Martesana aspetta i risarcimenti per la tromba d’aria

Il sindaco di Trezzano Rosa chiede al premier un impegno personale

La distruzione causata dal tifone del 29 luglio 2013

La distruzione causata dal tifone del 29 luglio 2013

Trezzano Rosa (Milano), 28 luglio 2015 - Lettera-appello del sindaco a Matteo Renzi per i risarcimenti fantasma della tromba d’aria di due anni fa: quasi una supplica perché il presidente del Consiglio si faccia carico personalmente del «caso Trezzano Rosa».

Un milione di euro bruciati in poche settimane per far fronte alla furia della natura che il 29 luglio 2013 si è abbattuta per qualche centinaio di metri al confine con Trezzo, Grezzago e Vaprio seminando distruzione.

«Nessuno ha saldato il conto», spiega il primo cittadino Daniele Grattieri. Stufo «delle passerelle dei politici che non portano da nessuna parte». Un accenno nella missiva alle visite del governatore Roberto Maroni e dell’allora presidente della Provincia Guido Podestà sui luoghi del disastro. E poi del ministro dello Sviluppo Flavio Zanonato e del sottosegretario Maurizio Martina, oggi numero uno dell’Agricoltura. Quel che sembrò un interessamento concreto non si è mai tradotto nei fondi promessi.

Alla vigilia del secondo anniversario – dopo gli strali del sindaco di Trezzo Danilo Villa che se l’è appena presa con la Città Metropolitana che non ha scucito un soldo – Grattieri si rivolge direttamente al premier. E siccome è «uomo del fare» presenta la lista della spesa: 70mila euro servirono per il ripristino dello status quo, «già nella serata del 29 luglio i detriti erano stati rimossi dalle strade»; 400mila euro per i danni alle 40 famiglie coinvolte, 13 delle quali sistemate in alloggi d’emergenza; 380mila per le spese sostenuti da sei imprenditori con le fabbriche distrutte. A cui si è aggiunta l’apertura in tempo record di uno «Sportello tromba d’aria» per le esigenze di ditte e senzatetto, liberandoli da pesanti incombenze burocratiche.

«Siamo rimasti a bocca asciutta nonostante ripetute sollecitazioni – ricorda il sindaco – Già il 30 luglio 2013 avevamo aperto la pratica con la Regione». «Ci affidiamo alla sua volontà di cambiare la vecchia politica che ostacola la risoluzione di problemi di famiglie e imprenditori», sottolinea Grattieri. E fa presente pure che al danno si è aggiunta la beffa: «Il taglio di 700mila euro nei trasferimenti statali. Almeno questo ve lo potevate risparmiare. Ci aspettiamo una risposta vera. Anche perché il problema non deriva da incuria, ma da una imprevedibile calamità».