Cassano d'Adda, incendio doloso al parco giochi. Il sindaco infuriato: "Un atto grave, faremo un’indagine"

L'episodio rimane avvolto nel mistero perchè, incredibile a dirsi data la posizione del parco, «incastrata» fra le case, nessuno ha saputo sinora dare ragguagli significativi alle forze dell’ordine. La denuncia rimane dunque contro ignoti. Vi sono però circostanze certe. Nel pomeriggio qualcuno aveva segnalato la presenza di un vecchio divano nel prato del parchetto, abbandonato da sconosciuti di Monica Autunno

Cassano, incendio al parco (Newpress)

Cassano, incendio al parco (Newpress)

Cassano d'Adda (Milano), 30 settembre 2014 - Incendio doloso al parchetto dei bimbi, i giochi vanno in cenere, e il sindaco si infuria: «Ora basta: stretta sui controlli e un appello alle famiglie. Gravissimo episodio, che non intendiamo liquidare come bravata».Molti cittadini hanno assistito con tristezza alle operazioni di spegnimento del rogo che l’altra sera, e non era ancora buio, è divampato nel parco giochi di via Carlo Alberto Dalla Chiesa, nel bel mezzo del quartiere delle case popolari di Cassano. A incendio spento lo scenario era spettrale: non resta più nulla di scivoli ed altalene, nè del castello con ponte sospeso che era stato sistemato proprio poco tempo fa, dopo un concorso di idee fra i bimbi e con finanziamento della Coop. 

L'episodio rimane avvolto nel mistero perchè, incredibile a dirsi data la posizione del parco, «incastrata» fra le case, nessuno ha saputo sinora dare ragguagli significativi alle forze dell’ordine. La denuncia rimane dunque contro ignoti. Vi sono però circostanze certe. Nel pomeriggio qualcuno aveva segnalato la presenza di un vecchio divano nel prato del parchetto, abbandonato da sconosciuti. E quello stesso parchetto era tenuto sotto controllo per la presenza pomeridiana, serale e spesso notturna di gruppi di ragazzi di cui erano stati segnalati schiamazzi e azioni di disturbo varie.

«Non siamo, al momento, nelle condizioni di accusare nessuno - dise un infuriato sindaco, Roberto Maviglia - . Sappiamo che il divano è comparso nel parco poche ore prima del rogo. Possiamo pensare, ma è solo una supposizione, che qualcuno abbia giocato in maniera imprudente, e che magari il gioco sia sfuggito di mano. Non possiamo però trascurare l’ipotesi di un atto vandalico voluto. Comunque, l’indagine ci sarà, perchè abbiamo presentato denuncia. È un atto grave».

Per il sindaco, però, non è tutto qua: «Sono francamente infuriato - dice - . Episodi come questo sono segnali inquietanti rispetto ai valori e alla condotta di alcuni ragazzi della città. Non tutti, certo. Abbiamo adolescenti che si distinguono nel volontariato, che hanno volontariamente prestato tempo a ripulire muri imbrattati, come nel fine settimana, durante la festa della cappella del Revellino. Per contro, ecco i segnali di un disagio che diventa pericolo». Cosa fare? «Ci stiamo confrontando. Non escludo una lettera alle famiglie, o qualche altra azione di coinvolgimento. Noi, certo, rinforzeremo i controlli. Ma ciascuno deve assumersi le sue responsabilità».