Mercoledì 24 Aprile 2024

Gorgonzola, la querelle stadio della Giana non si placa: via alla commissione urbanistica

Gorgonzola, ancora molti gli interrogativi sui lavori di adeguamento del complesso sportivo di via Milano di Monica Autunno

ARRIVO I lavori al cantiere per l’ampliamento dello stadio in via Milano stanno per essere terminati

ARRIVO I lavori al cantiere per l’ampliamento dello stadio in via Milano stanno per essere terminati

Gorgonzola, 28 novembre 2014 - Tre delibere di Giunta e gli accordi sulla concessione, ma i lavori (forse) iniziati prima delle autorizzazioni e un iter (forse) facilitato sulla scorta di un desiderio e di una scelta politica: quella di consentire alla Giana in odor di promozione di trovarsi pronta all’appuntamento con il campionato, e con lo stadio rimesso a nuovo. È partita in commissione urbanistica, in seconda convocazione e in seduta stavolta pubblica, la disamina dei documenti che attestano l’iter dei lavori di adeguamento dello stadio di via Milano, da mesi sotto il mirino della minoranza. Al secondo piano del Comune la commissione capitanata da Gabriele Mandelli, una folta rappresentanza della Giunta, più pubblico (scarso) e consiglieri, più d’uno, in testa un sempre più battagliero Walter Baldi.

Obiettivo dell’Amministrazione dimostrare anche con le carte in mano che nulla di irregolare è stato commesso. Ma il primo step della disamina, che potrebbe essere lunga, non ha dissolto tutti i dubbi degli oppositori. Un po’ di cronistoria, dunque. L’iter in Giunta parte il 7 maggio scorso con una prima delibera di indirizzo; prosegue con altre due delibere il 30 maggio e poi il 16 giugno, in cui si perfeziona prima e si approva poi il testo della concessione alla Giana della struttura, che passa peraltro, strada facendo e da una carta all’altra, da 4 a 12 anni. «Nel frattempo però sull’area ci sono già lavori in corso - insinua e chiede Baldi. Qui, primo punto controverso. Nessun documento agli atti indica la data d’inizio lavori, ma del resto la legge non impone più la dichiarazione. In questa vicenda, però, le date contano». E ce n’è un’altra che insospettisce l’opposizione: il 18 giugno, data di un parere favorevole (con prescrizioni) della Sovrintendenza al progetto. Il 18 giugno, due soli giorni dopo la delibera d’approvazione in Giunta: «Nessuno che sia stato amministratore - così Baldi - può pensare che un parere della Sovrintendenza arrivi in 48 ore». Poi l’aspetto urbanistico: l’area nel Pgt è residenziale, e in nessun atto se ne fa menzione. Che la consegna dell’area sia stata a velocità supersonica è un fatto. Ma giunta e dirigenti precisano: è prassi procedere, in condizioni di urgenza e pubblico interesse, alla consegna di un cantiere “sotto condizione sospensiva”, ovvero nell’attesa delle autorizzazioni degli enti. Quelle, beninteso, che a un normale cittadino paralizzano una mansarda per mesi. E forse il punto sta proprio qua.

«Non si parlava di una struttura dal valore di vita o morte. È un campo da calcio - così, provocatorio, Baldi - e si tratta, comunque, di un operatore privato». Fa quadrato attorno all’importanza dell’interlocutore, la Giana, e all’“enorme prestigio” che la squadra ha dato e dà alla cittadina l’intera Amministrazione. Intera meno uno: l’assessore all’Urbanistica Sara Paolini, che, ancora una volta, pur presente al tavolo, non ha proferito una sola parola a difesa dell’operato pubblico.

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