Gessate Calcio lascia il campionato: "Stadio, costi troppo alti"

Una fine segnata dai costi insostenibili per l’utilizzo del centro Romeo Bertini: "Il nostro titolo sportivo è in vendita, rischiamo di perdere tutto il vivaio"

La protesta dei ragazzi del Gessate Calcio

La protesta dei ragazzi del Gessate Calcio

Gessate (Milano), 9 giugno 2016 - Gessate Calcio ai titoli di coda. Nonostante i brillanti risultati conquistati nel campionato di Eccellenza, la società biancazzurra non parteciperà alla prossima stagione. Il nodo della questione, come più volte è stato raccontato nelle ultime settimane, è il centro sportivo comunale "Romeo Bertini" di via Gramsci: da qui il club del presidente Simone Riva dovrà andarsene molto presto. L’impianto, prima in mano al Comune, dal settembre 2015 è passato in gestione alla Asd Obiettivo Sport Polisportiva. Fin qui nulla di strano, se non fosse che la polisportiva ha presentato al Gessate un conto "salatissimo" (99.670 euro) per l’utilizzo del centro, da settembre dello scorso anno fino alle prime due settimane di maggio. "È una spesa insostenibile per le nostre casse - commenta Riva -. Fino al 2015 abbiamo pagato 5.000 euro all’anno all’amministrazione. Se invece facessimo riferimento alle tariffe trasmesse nel bando del Comune, dove emerge un costo di 17 euro all’ora per il Gessate Calcio, dovremmo spendere 16.000 euro".

Oltre al danno, c’è un’altra beffa per i biancazzurri. Finora, infatti, la società si è fatta carico dei costi di manutenzione del "Romeo Bertini". Il centro di via Gramsci è datato e per questo il Gessate ha dovuto far fronte a numerosi lavori come la sistemazione delle tribune, dello spogliatoio, delle luci, oltre al taglio dell’erba e al pagamento del custode. Spese che ammontano a 20.000 euro. Secondo il bando comunale, di fronte a questi lavori il concessionario avrebbe dovuto abbassare le pretese. Ma così non è andata: "La Polisportiva, dopo l’iniziale richiesta, è “scesa” a 24.000 euro. Una somma comunque impossibile, soprattutto dopo aver già sborsato 20.000 euro. Il Comune ha detto che avrebbe fatto delle verifiche, ma siamo sempre a un punto fermo. Tante squadre del territorio possono contare anche sugli aiuti dalle amministrazioni, mentre noi non abbiamo mai ricevuto un euro".

Il futuro ormai è scritto: "A questo condizioni il titolo sportivo della prima squadra è in vendita e dovrebbe comprarlo il Brera di Milano, ma l’aspetto più grave è il futuro dei nostri 210 bambini - conclude il presidente -. Rischiamo veramente di perdere tutto il settore giovanile. Stiamo valutando dove portare i ragazzi".