Nokia, scatta la cassa integrazione. E i dipendenti traslocano in Brianza

Via al piano di salvataggio per 190 tecnici di Cassina e Vimercate

I lavoratori della Nokia

I lavoratori della Nokia

Cassina de' Pecchi (Milano), 20 settembre 2016 - Via alla cassa integrazione per 190 lavoratori fra Cassina e Vimercate, ma per la sede al Plaza è cominciato il conto alla rovescia: il primo ottobre chiude e si trasferisce in Brianza. Dalle parole ai fatti, l’accordo salva posti Alcatel-Nokia entra nella fase operativa. Ma la fusione non è ancora cosa fatta e le società per ora restano distinte. Un nuovo passaggio al Ministero dello sviluppo economico qualche giorno fa ha ribadito i termini del patto siglato a luglio da azienda e sindacati dopo un’estenuante trattativa. Il piano, passato al vaglio dei lavoratori con una maggioranza bulgara, più del 94% di sì, diventa realtà. Il 7 novembre il primo gruppo si asterrà parzialmente dal lavoro. E così a rotazione, per un anno. La cassa affianca la procedura di mobilità volontaria incentivata per 170 tecnici sparsi fra hinterland e monzese. Il tavolo su questo punto si aprirà in Assolombarda il 4 ottobre. Ci sono poi i corsi di ricollocamento per chi subirà la riduzione concordata del reddito. Nell’autunno 2017, l’appuntamento per verificare l’andamento della procedura. Nel frattempo Fim, Fiom, Uilm, Fistel, Slc, Uilcom chiedono scadenze certe per essere sicuri che "l’accordo, molto complesso, proceda sui binari giusti".

Particolare attenzione sarà posta al percorso di riqualificazione per i cassintegrati che "dovrà essere effettivo e non fittizio", avvisano le Rsu. È stato uno dei punti più dibattuti, "l’unico in grado di dare un futuro reale a tanti", sottolineano le maestranze, nel burrascoso avvio dell’ennesimo piano di ristrutturazione franco-finlandese, partito ad aprile con l’annuncio di 219 esuberi (100 a Cassina, 100 a Vimercate e 9 nelle altri sedi italiane) da parte della multinazionale che sta nascendo dal matrimonio tra i due marchi. Il ruolo delicato svolto dal Ministero ha permesso di imprimere un deciso cambio di passo nelle relazioni fra le parti. Sindacati e lavoratori avevano respinto in blocco "l’ennesimo sacrificio", effetto scontato della fusione, secondo i dirigenti. Fra i dati certi della svolta c’è stato senz’altro il fatto che la nuova legge prevede che la cassa integrazione non sfoci automaticamente in licenziamenti: "È tornata cioè alla propria funzione di aiuto in fase critica, che poi si risolve", ricordano oggi in fabbrica. Il patto siglato a luglio, stante la situazione, "è il miglior risultato possibile" per il delegato Pino Bergamaschi.

Un'opinione condivisa praticamente dalla totalità dei colleghi. Dopo la drammatica stagione di tagli di un anno e mezzo fa, 110 i posti persi in città, contro i quali si levarono le barricate, è arrivato il momento del trasferimento. I 400 tecnici cassinesi fra pochi giorni traslocheranno di fronte alla Tangenziale Est all’Energy Park di Vimercate, il nuovo quartiere del business. "Un altro capitolo doloroso. Speriamo sia l’ultimo", dicono i lavoratori.