K-Flex, negato l'accesso ai rappresentanti sindacali

La denuncia di Cgil: "Dall'azienda escono macchinari diretti in Polonia"

Il presidio per difendere i 187 posti

Il presidio per difendere i 187 posti

Trezzo (Milano), 13 marzo 2017 - K-Flex ha già provveduto a "far uscire dall'azienda attrezzature destinate alla fabbrica polacca" in cui il gruppo vuole delocalizzare le produzioni dell'impianto italiano di Roncello (Monza Brianza) dove lavorano molti operai di Trezzo e dell'intera Martesana. È quanto denuncia la Cgil in una nota in cui viene indicato che  "questa mattina, intorno alle 10, l'azienda ha negato l'accesso ai rappresentanti sindacali nei locali preposti". Si tratta di "un altro fatto gravissimo", viene spiegato, che segue la rimozione di attrezzature effettuata tramite "vettori di altre aziende". La Cgil ha provveduto a "denunciare alle autorità questo atteggiamento di sfida ai lavoratori", mentre è confermato il presidio con manifestazione di martedì sotto la sede di Assolombarda, con l'intervento dei segretari generali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil Emio Miceli, Angelo Colombini e Paolo Pirani, alla vigilia dell'incontro al Mise. K-Flex ha annunciato 187 licenziamenti su 240 lavoratori a seguito della decisione di trasferire le lavorazioni in Polonia e da "oltre 45 giorni - spiega il sindacato - è in corso un presidio davanti ai cancelli dell'azienda"