Trezzo sull'Adda (Milano), 29 agosto 2016 - E' stato accanto ai bimbi terremotati dell’Abruzzo e dell’Emilia e a quelli vittime delle alluvioni. Due anni fa fu sulle spiagge di Lampedusa, ad inventare giochi sulla riva per riavvicinare cautamente all’acqua i piccoli naufraghi, ossessionati dal ricordo di un drammatico viaggio, di onde alte e di tanti morti. Dal 5 settembre sarà nel Centro Italia terremotato, insieme all’Associazione Circoplà di Serra de Conti nell’Anconetano e sotto l’egida della Protezione civile: lui si chiama Massimo Giudice ma alle tendopoli, ancora una volta, arriverà con i colori, il sorriso e le sembianze del Clown Albicocco, il suo personaggio-pagliaccio, impegnato da anni in attività di clownterapia, recupero sociale e animazione per i più piccini.
Con il trezzese Massimo-Albicocco partirà anche un Tir carico di aiuti, raccolti in questi ultimi frenetici giorni alla sede della Cooperativa Castello: sanitari, saponi, deodoranti, fazzoletti e materiale assortito per l’igiene personale di grandi e piccini. «A contattarmi – racconta Massimo – è stata la Protezione civile di quelle aree. Anni fa sono stato io a propormi per intervenire nelle zone terremotate per fare animazione con i bambini, da allora sono stati sempre i volontari, passata l’emergenza dei primi giorni, a contattarmi. C’è un gran bisogno di fare compagnia ai piccoli travolti da queste tragedie».
Per i bambini il Clown Albicocco si trasforma in un compagno scacciatristezza: giochi di magia, buffe performances, travestimenti. E fra un gioco e l’altro quei gesti senza parole che devono, e si spera possano, restituire uno sguardo sereno sul futuro. Giudice, lavoratore alla Ferrero di Pozzuolo Martesana «nella vita normale», clown, volontario, attore comico e viaggiatore seriale nel tempo libero, questo sorriso non lo perde mai. La partenza sarà appunto il 5. Sino al 2, porte aperte in via Carcassola a Trezzo dove Massimo, insieme ai referenti della Castello, a tanti volontari e a uno stuolo di amici, impila scatoloni su scatoloni, catalogati e pronti al carico sul Tir. «Andare senza nulla mi sembrava inopportuno ma non volevamo né era possibile raccogliere materiale a caso: sono state seguite indicazioni precise. Detto questo, l’ondata solidale, qui come altrove, è stata inattesa ed enorme».
Basta un’occhiata al grande magazzino merci: «Non sappiamo più dove mettere il materiale». A Massimo, in questi giorni convulsi, richieste di informazioni da parte di tanti animatori che vorrebbero portare aiuto e sorrisi alle tendopoli. Per centinaia di bambini sconvolti, un aiuto vitale quanto cibo e medicine. «Non sono cose rapide né facili, occorre mettersi in contatto e attendere». L'ondata solidale si allarga anche ai paesi a fianco, da cui provengono supporto, materiale e braccia. Si lavora sino a sera «poi, il più delle volte, io vado al lavoro in turno di notte, per ottimizzare – dice scherzando – Sono giorni impegnativi, per usare un eufemismo. Ma la solidarietà e l’affetto che si respirano sono l’unico antidoto. C’è un solo rammarico: che solo le disgrazie tirino fuori il meglio di tanti di noi». Per Albicocco una pagina Fb tutta dedicata ai bambini: commoventi i piccoli naufraghi del centro di prima accoglienza lampedusano «che non toccavano più l’acqua neppure con un dito», e che, anche grazie alle magie di un clown, sono tornati a giocare in riva al mare.