Controllo di vicinato, accordo fatto a Segrate. I vigili aiuteranno i comitati di zona

Sul fronte del coordinamento la formazione più organizzata è ai Mulini

I volontari in perlustrazione L’obiettivo dichiarato è quello di collaborare con i vigili

I volontari in perlustrazione L’obiettivo dichiarato è quello di collaborare con i vigili

Segrate (MIlano), 18 ottobre 2016 - Cinquanta famiglie in prima linea per tenere sotto stretta sorveglianza il quartiere, un esperimento nato sul campo diventato un modello per tutta Segrate. L’esperienza del Quartiere dei Mulini ha fatto scuola in città, tanto da spingere il Comune a siglare un protocollo di intesa con il Comitato di zona e a dare avvio a un progetto pilota da estendere agli altri quartieri.

«In un momento in cui purtroppo la rete sociale si sta sfilacciando e la solitudine dilaga – spiega il sindaco, Paolo Micheli -, un’iniziativa come questa costituisce una bellissima forma di cittadinanza attiva che a creare comunità, ma anche a restituire senso civico e di appartenenza nel vivere quotidiano. La finalità dei cittadini è quella di collaborare insieme per difendere e tutelare il proprio quartiere».

Con il protocollo, è iniziato ufficialmente la collaborazione tra la polizia locale e gli abitanti per una più efficace vigilanza del territorio. Nel Quartiere dei Mulini sono a oggi operative 50 famiglie residenti, distribuite in cinque gruppi coordinati da un responsabile. I residenti lanciano allarmi via chat e catene telefoniche, mentre cartelloni affissi nelle proprietà private che annunciano i controlli fanno da deterrente alle incursioni dei ladri.

«Lo scopo del progetto è la collaborazione tra il Comitato e le forze di polizia locale per garantire interventi tempestivi ed efficaci in casi sospetti – dice l’assessore alla Sicurezza, Santina Bosco -. E’ un modo nuovo di fare sicurezza che coinvolge in prima persona gli abitanti delle zone da presidiare: un’iniziativa che naturalmente non si sostituisce alle forze dell’ordine, ma che collabora per aumentarne l’efficacia. L’auspicio è che il progetto possa essere esteso ad altri quartieri».

Tartassati per mesi da raffiche di furti a catena, le famiglie dei Mulini hanno deciso di auto organizzarsi per sorvegliare l’area intorno alle proprie abitazioni. E i primi risultati sono arrivati.