Pioltello, dalle fiamme agli striscioni: la tensione resta altissima

Scritte anti-immigrati dopo il “caso Marrakech”

Il bar Marrakech finito al centro della bufera

Il bar Marrakech finito al centro della bufera

Pioltello (Milano), 27 maggio 2017 - "Pioltello: meno immigrati, più sicurezza". È lo slogan apparso su uno striscione appeso ieri notte sul ponte pedonale di via San Francesco, un lungo telo bianco firmato con il simbolo di Forza Nuova. Evidentemente la "fake news" su festeggiamenti a sostegno degli attentatori di Manchester – diffusa da una nota trasmissione televisiva che ha raccolto la falsa o errata testimonianza di un cittadino – in un bar di Seggiano ha innescato una reazione a catena. Prima la “gogna mediatica” nei confronti dei proprietari del locale Marrakech e delle due comunità islamiche presenti in città, poi il raid incendiario contro le saracinesche del bar e ieri le scritte anti-immigrati: lo striscione a Pioltello e dei manifesti razzisti a Cernusco firmata dal movimento di estrema destra. Solo un caso? Il tempismo con cui sono apparse pone più di un dubbio. Ma c’è chi prova a opporsi.

"A Pioltello facciamo tantissimo per l’integrazione. Si è appena svolta la Festa dei 100 colori per festeggiare le comunità straniere che vivono in città, abbiamo vinto 2milioni e 200mila euro per il rilancio sociale del Satellite: così si affrontano i problemi, risolvendoli e non creandoli", dice il sindaco Ivonne Cosciotti, che sulla vicenda si è mobilitata in prima persona. Intanto i responsabili del raid di Seggiano sembrano avere le ore contate. Sono al vaglio degli inquirenti le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona di via Monza, il luogo dove l’altra sera hanno cercato di dare fuoco al bar Marrakech. I carabinieri stanno passando al setaccio volti e sagome delle persone che l’altra notte si sono avvicinate al locale, cosparegendo il liquido infiammabile. Per fortuna dei ragazzi sono accorsi sul posto e hanno spento l’incendio sul nascere. Rimane da capire se quegli stessi ragazzi abbiamo visto in faccia i “piromani”.