Pioltello, droga nell’ex fabbrica e in giardino: tre arresti

Maxi retata dei carabinieri in piazza Garibaldi

Carabinieri in azione

Carabinieri in azione

Pioltello (Milano), 21 ottobre 2017 - Droga sotterrata in giardino e nascosta fra gli scatoloni di una fabbrica ormai chiusa. Ieri, il pattuglione dei carabinieri di Cassano in piazza Garibaldi a Seggiano si è trasformato in una vera e propria retata. La seconda in una settimana, esattamente nello stesso punto. L’altra volta, cinque spacciatori, poi fermati, aveva cercato di sbarazzarsi della cocaina, buttandola dalla finestra. Adesso, il bilancio è di tre pusher in manette, tutti di origini marocchine, pregiudicati, irregolari. Gli uomini del capitano Giuseppe Verde e del terzo battaglione Lombardia in trasferta nell’hinterland per dargli man forte, li hanno pizzicati in un appartamento con 25 grammi di marijuana in tasca.

Il resto, 16 grammi di “neve” era nel dehors, sotto trenta centimetri di terra. In casa, invece, c’erano 250 euro in contanti, sicuramente - ipotizzano gli investigatori, - frutto dei traffici illeciti del trio, visto che nessuno è riuscito a giustificarne la provenienza. Ma le sorprese per il contingente impegnato in un’azione capillare di contrasto della criminalità, pochi giorni dopo la bomba esplosa sul pianerottolo di un palazzo in via Dante, non erano finite. I cani anti-droga hanno fiutato altra "roba" nel magazzino dell’ex Tailor Industry, in via del Santuario. Nascosti nel vecchio magazzino c’erano otto ovuli di hascisc, subito sequestrati. Qualcuno, molti sicuro di sé, credeva di avere trovato un nascondiglio inespugnabile, ma si sbagliava. L’effetto sorpresa del blitz ha colpito due volte nel segno. La prima, pratica, e gli arresti lo dimostrano; la seconda, psicologica. Far sentire il fiato sul collo ai cavalli che smerciano dosi e che, qui, si danno da fare, era sicuramente un obiettivo. Fiaccarli è possibile, e macchine e uomini, che hanno passato al setaccio il cuore del rione sempre più caldo, ne sono la prova. 

Non si è trattato di un’operazione di maquillage, ma, piuttosto, di infliggere un altro duro colpo ai signori della piazza. Un piano che non è certo stato messo a punto ieri. E’ nel mondo dei pesci piccoli che trafficano in stupefacenti che si cerca la mano che ha confezionato l’ordigno esploso a Limito, costringendo una trentina di persone a lasciare la propria abitazione subito dopo la deflagrazione.