Pioltello, gli operai delle coop bloccano i cancelli all'Esselunga

Operai in rivolta nella notte di protesta: un’ottantina di lavoratori hanno fermato i Tir per alcuni licenziamenti e altri nodi sindacali

Il presidio notturno degli operai

Il presidio notturno degli operai

Pioltello (Milano), 16 gennaio 2018 - Operai in rivolta nella notte di protesta davanti ai cancelli di Esselunga. Un’ottantina di lavoratori delle cooperative che gestiscono i diversi reparti produttivi hanno manifestato davanti alla sede di Seggiano, dove domenica sera c’è stato un picchetto di tre ore. La protesta dalle 21.30, in concomitanza con l’inizio del turno serale. Tir bloccati a singhiozzo fino a mezzanotte e mezza, quando i manifestanti hanno mollato la presa.

A innescare la manifestazione sono stati due motivi: il licenziamento improvviso di tre lavoratori e i problemi legati alle buste paga. «Siamo stanchi di subire, vogliamo lavorare senza pressioni ed essere pagati il giusto», spiegano gli operai che domenica sera hanno partecipato al sit-in in via Giambologna. «Tre lavoratori sono stati licenziati il 2 gennaio senza spiegazioni plausibili, per essere rimpiazzati solo pochi giorni. Il vero motivo? Si erano iscritti al sindacato e le cooperative non hanno gradito», spiega Fabio Zerbini, delegato Sol Cobas.

«Gli operai vivono da tempo una situazione pesantissima, troppe le ingiustizie che non vengono mai risolte – continua Ilir Koxha, delegato Sol Cobas -: continuiamo a chiedere l’apertura di un tavolo di confronto per affrontare i problemi, ma tutte le cooperative non accettano». A Seggiano Esselunga ha il sito che si occupa dello stoccaggio merce e della preparazione dei prodotti in vendita nella rete dei supermercati del Nord Italia. Nei magazzini – dove partono anche i camioncini per la consegna a domicilio degli acquisti online – sono impiegati 900 lavoratori, assunti da una decina di coop.

«Molte cooperative non rispettano gli orari di lavoro previsti dal contratto – continua Koxha –: quando c’è un calo di lavoro perché la merce è stata scaricata dai Tir, gli operai vengono spesso mandati a casa senza essere pagati. In questo modo, non viene garantito il monte ore mensile e gli operai non hanno mai certezza di quanto vengono pagati». Ma non solo. «Gli straordinari vengono pagati fuori busta, in nero, oppure come rimborsi di trasferta. È una situazione illegittima che non siamo più disposti ad accettare», incalza Zerbini. La protesta è rientrata in attesa di un confronto con le cooperative.