Inzago: mozioni antifasciste, è quasi rissa

La seduta del Consiglio comunale interrotta dopo la mezzanotte

Un banchetto di CasaPound

Un banchetto di CasaPound

Inzago (Milano), 24 febbraio 2018 - Mozioni antifasciste, in Consiglio comunale volano gli stracci oltre mezzanotte. La seduta consiliare, con all’ordine del giorno anche il bilancio di previsione, è stata interrotta dopo l’uscita dall’aula dell’intero gruppo di minoranza Inzago Bene Comune. Poco prima, un alterco a toni altissimi e il rischio della rissa: in discussione, da posizioni opposte, un odg presentato dalla sinistra sui «Valori della Resistenza antifascista».

Il dibattito torrido era largamente annunciato in un Consiglio comunale già in precedenza teatro di controversia accesa su temi politici. L’ordine del giorno, presentato da Alessandro Braga di Inzago Bene Comune e da tutto il gruppo di centrosinistra, è analogo a quello che, di questi tempi, sta facendo il giro delle aule consiliari: la richiesta, quella di un impegno delle amministrazioni a far firmare dicharazioni di «adesione ai principi costituzionali» a fronte di richieste di spazi comunali. Evidente il riferimento all’assidua presenza elettorale dei banchetti di CasaPound, presente a Inzago più di una volta: l’ultima, sul piazzale della Conad, proprio sabato scorso.

Sul tema peraltro era al protocollo una seconda interrogazione, mai arrivata al dibattito. Aria brutta e clima teso, sin dai primi interventi. Lunga digressione da parte del consigliere di maggioranza Giuseppe Mapelli su una Costituzione «che andrebbe letta per intero. È vero che stigmatizza il fascismo, ma concede libertà di espressione e adunanza, nel rispetto della legge». Da Giacinta Coriale, centrosinistra, un ulteriore appello a trovare l’intesa: «Questo ordine del giorno è stato votato, con diverse formulazioni, in Consigli comunali all’unanimità e addirittura in Consigli a guida centrodestra. L’impegno a tutelare le basi della nostra democrazia dovrebbe essere senza colore». Di nuovo il sindaco Andrea Fumagalli: «Sono antifascista da sempre, ma questo ordine del giorno non lo voto. A Inzago c’è posto per chiunque rispetti la legge. Fascismo? Gli insulti peggiori, e senza motivo, li ho ricevuti da altra parte».

A far saltare i nervi fra i banchi di minoranza sono state però le parole, decisamente provocatorie, del leghista Andrea Gabba: «Il problema della sinistra è che non ha qualità delle idee sufficiente a ‘eguagliare’ le idee fasciste». Fuori microfono, a questo punto, la reazione a toni accesi di Braga. Impossibile recuperare la calma. Uscite dall’aula, rientri, fogli sbattuti irosamente sul tavolo, e poi l’abbandono delle sinistre e lo scioglimento. Tutto davanti a un pubblico folto e in diretta inaugurale streaming: «Una pessima figura».