Gorgonzola, tensione alle stelle fuori da Mondo Convenienza

Camion in colonna davanti ai cancelli

La protesta

La protesta

Gorgonzola (Milano), 28 febbraio 2017 - Cambio di appalto per la logistica, «nessuna trattativa preliminare con i sindacati», scattano blocco e presidio davanti ai capannoni di Mondo Convenienza a Gorgonzola: furgoni bloccati all’interno, Tir carichi di merce in colonna all’esterno. Una giornata di faccia a faccia e proteste, sfumato a metà pomeriggio un possibile incontro sotto l’egida della Prefettura: da domani scatta il passaggio di consegne e la tensione resta alta.

Si sono ritrovati alle cinque di mattina davanti ai capannoni dell’azienda gli addetti al trasporto e al montaggio mobili che hanno aderito all’agitazione, proclamata dalla Filt Cgil. Protesta in zona Cesarini. Dal primo marzo scatta il passaggio d’appalto per il trasporto merci da 4 storiche coop esterne (Tls, Electra, Motra e Mediterraneo) a un nuovo soggetto unico, la Bird Logistic di Roma. Poco meno di duecento, fra autisti e montatori, i soggetti interessati. Una parte di loro ha già firmato il passaggio di cooperativa accettando il mantenimento delle pre-esistenti condizioni contrattuali e di lavoro. Non così una parte dei lavoratori che fanno riferimento alla Filt. Nessun tavolo sindacale prima del passaggio di consegne. Inaccettabile per il sindacato, che con un paio delle coop uscenti aveva già in essere contenziosi su stipendi e orari, straordinari, trasferte e ferie.

«Qui si lavora dodici, tredici ore al giorno - dice Luca Bettoni della Filt Cgil - con una inaccettabile gestione di trasferte, straordinari e ferie, a totale discapito del dipendente. Vi erano e vi sono una serie di questioni aperte, già oggetto di cause che erano in pieno svolgimento. Prima del passaggio, andavano chiarite, a tutela di chi lavora. Non è stato fatto. Si è solo spaccato il fronte, ottenendo la firma di chi aveva troppa paura di perdere l’impiego. Qui c’è gente che lavora da anni, decani dell’azienda». Striscioni e manifesti contro «chi accetta di rimanere schiavo e perde il diritto a protestare». A decine i lavoratori sul piazzale, dietro i cancelli i furgoni bloccati, dalla mattinata in avanti Tir e camion posteggiati in attesa sulla provinciale Cerca. A sovrintendere al presidio i carabinieri e la polizia, sul posto i funzionari della Questura a tenere il filo fra lavoratori, azienda, cooperativa e uffici milanesi. Inutile il tentativo di sciogliere il blocco. Due possibilità per i lavoratori: «O un incontro immediato, o un incontro nei prossimi giorni, con traslazione della decorrenza del cambio appalto di qualche settimana». Su questo fronte, indisponibilità dell’azienda che nel pomeriggio avrebbe rifiutato anche di presenziare, a blocco ancora in essere, a un tavolo prefettizio. A dare manforte ai lavoratori in agitazione anche colleghi di altri poli del gruppo, arrivati di prima mattina con i pullman.