Da Vimodrone all'Isis, foreign fighter 21enne rinviato a giudizio

I due erano stati affidati nel 2010, da minorenni, alla comunità Kayros di Vimodrone e da maggiorenni trasferiti in un appartamento a Milano

Miliziani dell'Isis  (zuma news)

Miliziani dell'Isis (zuma news)

Vimodrone, 19 settembre 2016 - Rinvio a giudizio per Monsef El Mkhayar da parte del pm di Milano Piero Basilone. Il presunto foreign fighter marocchino di 21 anni è accusato di terrorismo internazionale ed è destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare ma latitante, perché si troverebbe in Siria a combattere con le milizie del sedicente Stato Islamico. Dall'inchiesta, chiusa lo scorso luglio, è emerso un percorso di "progressiva radicalizzazione" da parte di Monsef ma anche dell'amico Tarik Aboulala, anche lui marocchino di 21 anni e che è morto nei mesi scorsi in un combattimento in Siria.

I due erano stati affidati nel 2010, da minorenni, alla comunità Kayros di Vimodrone e da maggiorenni trasferiti in un appartamento a Milano. Finito in carcere per un mese nel 2013, una volta uscito Monsef, come ha scritto il gip Paolo Guidi, ha subito "un'ulteriore radicalizzazione" e ha convinto l'amico ad andare in Siria. Da là Tarik ha minacciato di "decapitazione" via WhatsApp un amico in Italia. Monsef, invece, via Facebook ha scritto che quando rientrerà si farà "esplodere".