Ospedali, emergenze in vista nei pronto soccorso: la Regione stanzia fondi

Da Cernusco a Vaprio, i soldi per pagare gli straordinari a medici e infermieri

Fondi extra dalla Regione

Fondi extra dalla Regione

Cernusco sul Naviglio (Milano), 23 novembre 2017 - Boom di pazienti al pronto soccorso, la Regione stanzia un milione e 436mila euro per l’Ats Città Metropolitana. Obiettivo: pagare gli straordinari a medici e infermieri che dovranno far fronte al picco dell’influenza. Soldi per le assunzioni non ce ne sono, ma per il superlavoro sì. Una fetta della torta arriverà all’Asst Melegnano-Martesana, che con i suoi 140mila accessi annui al servizio d’emergenza fa la propria parte. Il territorio aspetta i rinforzi. I ps, fra Adda e Sud Milano, sono quattro: Cernusco e Melzo, con 35mila visite ciascuno l’anno, Vaprio con 12mila (il servizio di notte è chiuso) e Vizzolo con 57mila, delle quali 15mila pediatriche. Se ne occupano 15 medici e 80 operatori sanitari, che rispondono alla domanda di 53 Comuni, dislocati in 100 chilometri di estensione, con 650mila pazienti.

Far quadrare i conti non è facile, specialmente se eventi straordinari come i virus di stagione in arrivo dall’Australia e il ghiaccio mandano in tilt le statistiche nel giro di poche ore. "Per questo abbiamo messo a punto un piano che ci permette di essere flessibili, nonostante i grandi numeri", spiega il direttore generale dell’Azienda Mario Alparone. Se c’è un numero eccezionale di capitomboli e le sale gessi vengono prese d’assalto all’improvviso, per le fratture scatta la corsia preferenziale, con sale operatorie in servizio full-time. "Niente code al pronto soccorso per chi si rompe un osso", sintetizza il direttore, corso ai ripari già un anno fa, dopo le gelate. Aveva funzionato tutto. Da un giorno all’altro, l’incremento di pazienti può sfiorare il 20% e per evitare che le code segnalate sui display seminino rabbia, si potenzia il personale. Turni più corposi saranno possibili anche grazie alle risorse extra inviate dal Pirellone. Parte del denaro dovrà essere destinata a reperire posti letto d’emergenza in strutture sanitarie accreditate, case di riposo comprese, per supplire all’eventuale penuria dovuta alla super-affluenza. Il momento più critico, secondo gli esperti, sarà Natale. Ma c’è il rischio di un anticipo. E senza la necessaria organizzazione, sarebbe il caos.