Omicidio Cernusco, arrestati l'ex di Gabriella Fabbiano e un complice

In manette l'ex compagno della vittima Mario Marcone. Fermato anche Fabrizio Antonazzo, un amico di Marcone che avrebbe aiutato il killer a occultare il cadavere

Gabriella Fabbiano

Gabriella Fabbiano

Cernusco sul Naviglio, 14 dicembre 2016 - Due persone sono state arrestate dai carabinieri per l'omicidio della 43enne Gabriella Fabbiano, uccisa con un colpo di pistola e ritrovata senza vita nel laghetto di una cava a Cernusco sul Naviglio, nel Milanese. Il corpo della donna era stato rinvenuto il 5 dicembre, avvolto in un telo.

In manette l'ex compagno 42enne della vittima, Mario Marcone, fermato in seguito alla risultanze investigative raccolte dagli inquirenti e supportate dagli esiti degli accertamenti scientifici eseguiti da personale del Ris di Parma che, procedendo a un’analisi dell’auto in uso all’indagato, ha rinvenuto all’interno alcune tracce di sangue. Il successivo sopralluogo presso l’abitazione dell'uomo ha consentito di evidenziare ulteriori tracce nella camera da letto, riconducibili alla vittima. La circostanza ha portato Marcone a rendere le prime ammissioni in merito alle proprie responsabilità, successivamente formalizzate nel corso dell’interrogatorio. Il Marcone ha quindi confessato di aver commesso l’omicidio di Gabriella Fabbiano. Il delitto sarebbe quindi avvenuto il 30 novembre all’interno della propria abitazione, con un colpo di arma da fuoco esploso al culmine di un litigio dettato dalla gelosia. Soltanto alcuni giorni dopo l’omicidio, il Marcone avrebbe provveduto a occultare il corpo, liberandosi della pistola, ancora al centro delle ricerche degli investigatori. E' stato quindi emesso nei confronti dell'uomo un provvedimento di fermo di indiziato di delitto per omicidio, concorso in porto illegale d’arma da fuoco e concorso in soppressione di cadavere.

Lo stesso provvedimento per Fabrizio Antonazzo, 60enne di Cernusco e amico di Marcone, a carico del quale gli investigatori hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza nella soppressione del cadavere della vittima, concorso in porto illegale di armi e favoreggiamento personale, avendo contribuito al successivo occultamento del cadavere.