Opere d'arte e palazzi, a Cassano la storia è off limits

Da Villa Borromeo al Castello Visconteo: il patrimonio culturale, in gran parte privato, è chiuso al pubblico

Villa Borromeo

Villa Borromeo

Cassano d'Adda (Milano), 26 aprile 2017 - Dopo le celebrazioni per la Festa della Liberazione, sono stati in molti a non voler rinunciare alla gita fuori porta a Cassano, raggiungendo parchi naturali e rive dei corsi fluviali. Alla soddisfazione di chi ama vivere in mezzo al verde della natura, si aggiunge però anche la delusione degli appassionati dell’arte e delle location storiche. La città votata al turismo, a quanto pare, può soltanto mettere a disposizione le bellezze paesaggistiche, mentre la quasi totalità degli edifici e delle opere d’arte è da sempre inaccessibile al pubblico perché diventata di proprietà privata.

Da tempo l’amministrazione comunale, la Pro Loco e molte associazioni, che hanno l’obiettivo di promuovere il territorio cassanese verso i turisti, presentano la città come un luogo da visitare non solo per i gioielli naturali, ma anche per la presenza di alcune residenze che hanno scritto pagine di storia del nostro Paese. Il rammarico di chi arriva in città è però quello di trovare le location chiuse: quindi bisogna accontentarsi solamente di qualche fotografia, senza aver l’occasione di vedere da vicino le perle culturali del territorio. Castello Visconteo, Villa Borromeo, Villa Gabbioneta e Villa Brambilla: sono queste le location storiche presenti in città, ma che non è possibile ammirare. E la situazione non migliora per quanto riguarda gli affreschi custoditi in alcune delle parrocchie: è possibile visitare le opere presenti nella chiesa di San Dionigi (architettura del 1600), mentre resta chiusa al pubblico la chiesa dell’oratorio Sant’Antonio di Groppello, che ospita gli affreschi di Giovanni Mauro Della Rovere, detto il Fiamminghino. Le sue ultime opere nell’oratorio di Sant’Antonio si possono vedere soltanto una volta all’anno, il 17 gennaio durante la celebrazione della messa per Sant’Antonio.