Cassano d'Adda (Milano), 13 novembre 2017 - Spuntava da terra, ma chissà da quanto tempo era nascosto vicino alle rive del fiume a Cassano, il teschio umano ritrovato domenica mattina da un pescatore. Alle 8.30, era pronto a lanciare la lenza, la canna dietro le spalle, lo sguardo attento per seguire un’operazione fatta centinaia di volte. Ma qualcosa di strano gli è balzato all’occhio. Le ossa erano vicinissime alla riva, in via isola Ponte. Si è subito reso conto di cosa si trattasse, ha chiamato il 112. I carabinieri hanno consegnato i resti, recuperati dai vigili del fuoco, all’Istituto di Medicina legale. I patologi stabiliranno se appartenessero a un uomo o a una donna, impossibile per adesso sbilanciarsi, la sua età, e da quanto tempo aspettavano di essere ritrovati.
Saltare a delle conclusioni sarebbe un errore, le piste sono tutte parte: suicidio, omicidio, incidente. E, ovviamente, nessuna ipotesi può prevalere sull’altra. Il primo esame sul cranio, senza mandibola ma con l’arcata dentaria superiore perfettamente integra, rivela che è appartenuto a qualcuno morto da tempo. Quanto, però, si saprà alla fine delle analisi. Intanto, si comincerà a cercare fra gli scomparsi. È in quell’elenco che potrebbe esserci il nome che gli investigatori cercano. Il primo scoglio da superare è proprio quello dell’identità. In caserma nessuno si illude: non sarà facile stabilirla. Bisognerà incrociare dati, recuperare vecchi fascicoli. Fare, insomma, un minuzioso lavoro di ricostruzione. Stupito, almeno quanto il pescatore che l’ha ritrovato, il sindaco Roberto Maviglia. «Aspettiamo l’esito dell’inchiesta», dice. «L’Adda è stato teatro di molte battaglie in passato», butta lì aggiungendo mistero al mistero.
L’opzione archeologica, anche se sembra lontana dalla scena che si è parata davanti agli occhi degli inquirenti, non si può scartare a priori. «Ci sono state parecchie scoperte di questo genere in città», ricorda Maviglia, che preferisce aggrapparsi alla storia, che alla cronaca nera. L’area, sotto al viadotto, è stata passata al setaccio, alla ricerca di elementi utili a stabilire almeno un primo punto fermo nel caso. Non c’erano altri parti dello scheletro, solo il cranio. Che, certo, non può essere arrivato lì da solo.