Cassano, la tangenziale non arriva? "Chiudiamo il ponte ai Tir"

Bloccato il passaggio dei mezzi pesanti

Stop ai mezzi pesanti sul ponte

Stop ai mezzi pesanti sul ponte

Cassano d'Adda (Milano), 19 luglio 2015 - Blocco dei Tir sul ponte dell’Adda a Cassano dall’1 agosto. "Da qui non si passa più". Così ha deciso la giunta Maviglia venerdì sera. Un colpo di mano per sparigliare le carte e avere la meglio sugli annosi ritardi nella consegna della tangenziale – da 30 milioni di euro, 11 sborsati dalla Regione, 6 dal Comune e dalle Province di Milano e Bergamo - che dovrebbe liberare il centro dalle code soffocanti a tutte le ore del giorno e che un paio d’anni fecero guadagnare alla perla dell’Adda l’infausto primato di salotto più trafficato d’Italia. Un podio insopportabile per la giunta di centrosinistra che eredita una pratica aperta dal 2001. Dal cui esito dipende la viabilità di due territori, milanese e orobico, separati proprio dal fiume. I lavori per la variante dovevano concludersi in giugno, ma l’ennesimo ritardo per problemi finanziari della ditta che si è aggiudicata l’appalto di Palazzo Isimbardi nel 2010, la Socostramo di Roma, ha fatto saltare banco e nervi. E dopo averlo minacciato a più riprese, un escamotage a cui aveva fatto ricorso più volte anche l’amministrazione precedente, il sindaco Roberto Maviglia è passato ai fatti. "Siamo esasperati". Ha chiesto e ottenuto il sostegno degli assessori, il divieto è già deliberato: niente ponte per i tir sopra le 3 tonnellate e mezzo. Ai camionisti non resteranno che la Brebemi, con i suoi costi, o la Rivoltana, con il suo caos. Maviglia ha incontrato anche i sindaci di Vaprio, Andrea Beretta e il collega della bergamasca Canonica Gianmaria Cerea, "titolari" come lui di viadotti-chiave che permettono il flusso dei bisonti della strada da Bergamo a Milano e viceversa. È proprio in virtù di un accordo fra i tre Comuni che risale al 2002 se "siamo riusciti a cavarcela finora", sottolinea il primo cittadino. A Cassano i camion in arrivo dal capoluogo lombardo passano sulle Orobie, a Vaprio e Canonica possono fare il percorso inverso. "Sono pronti ad appoggiarmi", rivela il primo cittadino. Che ha pure scritto una lettera alla Città Metropolitana che trasuda dietro il formalismo d’obbligo, rabbia e delusione.

"La tangenzialina è ormai al 70%, serve una spinta per il rush finale", insiste Maviglia. Se le opere non procederanno come un orologio svizzero, il rischio è di lasciare mezza città al freddo il 15 ottobre. I guai nei conti della Socostramo sono arrivati quando gli operai stavano per mettere mano al sottopasso sulla Provinciale per Truccazzano "l’ultimo miglio", il più duro. Per realizzarlo, infatti, bisogna letteralmente "tagliare" i tubi di fognatura, gas, acqua e dunque "del teleriscaldamento», ricorda Maviglia. "Un lavoro che deve essere fatto in un mese mezzo, l’unica finestra possibile è dall’1 settembre al 15 ottobre, data fatidica in cui si riaccendono i caloriferi". Si riaccenderanno però solo se le canaline saranno effettivamente disponibili. Da qui, la svolta. A farne le spese saranno i camionisti. "Li ho già avvisati – spiega il sindaco – hanno capito le nostre ragioni". Per la viabilità dell’intera zona si annuncia un autunno rovente. I disagi, se non si trova una soluzione alternativa e in fretta, saranno incalcolabili dall’1 settembre, quando il traffico dopo la pausa agostana, tornerà ad essere quello di sempre.