Cassano, il debito al poker clandestino sale da 6 a 43mila euro. Padre e figlio in cella

Minacce di morte e anche una rapina a titolo di anticipo ai danni di un imprenditore

Indagini e arresti sono stati effettuati dai carabinieri

Indagini e arresti sono stati effettuati dai carabinieri

Melzo (Milano), 22 settembre 2016 - Titolari di un giro di poker clandestino nel loro bar alla periferia di Monza, da mesi e mesi minacciavano di morte un imprenditore melzese 33enne che aveva contratto con loro un debito al tavolo verde: in carcere per estorsione e usura padre e figlio. L'uomo aveva presentato denuncia ai carabinieri i primi di settembre. Nei giorni scorsi l'arresto del 66enne titolare del bar, fermato dai carabinieri di Cassano d'Adda mentre incassava dalla vittima duemila euro in contanti.

L'altra mattina l'ordinanza di custodia cautelare anche a carico del figlio 38 enne, a seguito di indagini e perché riconosciuto colpevole anche di rapina: in agosto aveva aggredito l'imprenditore e si era fatto consegnare il portafogli a titolo di anticipo. L'indagine era partita due settimane fa, dopo la denuncia. L'imprenditore, comasco d'origine, residente a Melzo e titolare di una piccola impresa artigiana, aveva contratto un anno fa al tavolo monzese un debito di gioco di seimila euro.

In dodici mesi, complici i tassi applicati dai creditori, il dovuto era balzato a 43mila. All'indirizzo dell'uomo telefonate, minacce di morte e pressioni sempre più intollerabilo, sino alla rapina di agosto. Nel bar sala poker del capoluogo brianzolo i carabinieri hanno trovato altri 2mila euro in contanti, assegni bancari e un’agenda con l’annotazione delle somme di denaro dovute, oltre che, naturalmente, carte da poker e fiches.