Cassano d'Adda, emergenza blatte alle case Aler

Invasione di scarafaggi in via Genova, dal Comune un’ordinanza urgente

Gli scarafaggi si vanno ad aggiungere a tanti altri problemi

Gli scarafaggi si vanno ad aggiungere a tanti altri problemi

Cassano d'Adda (Milano), 3 giugno 2017 - Ancora  in primo piano il problemi igienico sanitari dovuti all’invasione delle blatte. Dopo numerose segnalazioni da parte dei condomini che vivono nelle case di proprietà dell’Aler in via Genova, scende in campo il Comune che, con un’ordinanza del sindaco, intima con urgenza all’Azienda Lombarda edilizia residenziale di Milano interventi di disinfestazione dell’intero immobile e la sanificazione del sottotetto oltre a mettere in atto tutti gli accorgimenti necessari per evitare che i piccioni si insedino nuovamente.

Da tempo gli inquilini lamentano di essere letteralmente sommersi dalla presenza di scarafaggi che trovano il loro habitat ideale nel sottotetto saturo di guano di piccioni, materia che invita la presenza delle blatte, da dove poi invadono gli spazi delle case. Un problema, quello degli scarafaggi, che va ad aggiungersi ai tanti disagi denunciati da tempo da chi abita negli appartamenti dell’Aler in via Genova non ancora risolti. Da qui la volontà dell’ente pubblico locale di un incontro con il gestore delle case popolari.

"Abbiamo deciso di fare l’ordinanza - ha fatto sapere l’assessore Arianna Moreschi - a seguito del sopralluogo congiunto con Ats che abbiamo volutamente coinvolgere per competenza. Sarà inoltre fissato un incontro, al quale saremo ovviamente presenti, con tutte le parti interessate per fare il punto su oneri e scadenze". Il Comune aveva già recepito nei mesi scorsi le proteste degli inquilini facendosi quindi portavoce con gli uffici di Aler affinché risolvesse la situazione.

In risposta il gestore degli alloggi popolari ha fatto sapere di aver messo in atto per due volte nel mese di aprile gli interventi di deblattizzazione che, però, a quanto pare non ha portato i risultati desiderati. Il Comune ha quindi deciso di fare intervenire anche il Dipartimento di prevenzione medica di Ats Città Metropolitana di Milano per una verifica della situazione igienico sanitaria che appare sempre più critica e insostenibile, della quale non risultava chiara la causa principale e che, probabilmente, non è mai stata individuata o affrontata adeguatamente dalla proprietà.