Multato per sosta in zona disabili, insulta il portatore di handicap

Carugate, choc per il cartello offensivo: «Contento per la tua disgrazia»

Un parcheggio per disabili

Un parcheggio per disabili

Milano, 21 agosto 2017 - Parcheggiare in un posto riservato ai disabili è già imperdonabile. E beccandosi la multa bisognerebbe solo tacere, magari nascondersi. Come minimo vergognarsi. C’è invece chi vergogna non ne ha proprio provata e, anzi, ha pensato di “vendicarsi” nel modo più vile. Con un cartello, anonimo, lasciato là dove aveva posteggiato, al centro commerciale Carosello di Carugate. A leggere il testo, c’è da rabbrividire: «A te handiccappato (scritto con due c, ndr) che ieri hai chiamato i vigili vorrei dirti che a me 60 euro non cambiano nulla ma tu rimani sempre un povero handicappato. Sono contento che ti sia capitata questa disgrazia».

Claudio Sala, un visitatore che passava di lì, ha scattato e dato in pasto alla rete la foto. Il web si è scatenato: migliaia di condivisioni sui social, altrettanti insulti, stavolta al parcheggiatore sgrammaticato. Sgomento anche nell’amministrazione comunale:

Il cartello lasciato nel parcheggio (Foto Facebook)
Il cartello lasciato nel parcheggio (Foto Facebook)
l’assessore al Commercio Francesco Corrias, che di disabilità si occupa tramite un’associazione di cui fa parte si è detto «indignato e sconvolto». Stesso sentimento del vicesindaco, Gianluigi Maino: «Addolorato per un atto incivile avvenuto a Carugate. So che anche il centro commerciale ha preso le distanze. Tutto il consiglio comunale condanna il gesto e con altrettanta forza è solidale alla vittima degli insulti».

Ma la lezione vera all’incivile recidivo arriva da chi sta dalla stessa parte di chi si vede portare via il posto riservato e calpestare un diritto. Da Giusy Versace, campionessa paralimpica, conduttrice e attrice. Una che le battaglie è abituate a farle (e vincerle) in prima persona: «Nel 2017 succedono ancora queste cose? È allucinante e preoccupante. Già è difficile lottare contro le barriere architettoniche, adesso meritiamo anche gli insulti? Purtroppo per questi episodi non esiste punizione. Sarebbe utile se chi si è permesso un gesto così spregevole fosse condannato a una pena esemplare: una giornata da trascorrere al fianco di un disabile, per fargli vedere cosa significa». E poi affonda: «Se lo incontrassi, gli direi: io sarò anche un handicappato per tutta la vita, ma tu rimani un idiota senza speranza».