Carugate, Legambiente rilancia: stop al raddoppio del Carosello

Nel mirino degli attivisti gli effetti del traffico e il consumo di suolo

Un recente presidio contro  l’ampliamento del Carosello

Un recente presidio contro l’ampliamento del Carosello

Carugate (Milano), 20 ottobre 2016 - No al raddoppio del Carosello, Legambiente ribadisce il «niet» ai 31mila metri quadrati di negozi e gallerie in più che la proprietà vorrebbe costruire. Una partita delicata, sulla quale l’associazione non ha dubbi. «La Martesana non ha bisogno di questo progetto». Un concetto ribadito nei giorni scorsi al primo cittadino Luca Maggioni e a Eugenio Comincini, sindaco della vicina Cernusco, coinvolto dal contestato ampliamento.

«Avete già urbanizzato il 61% del vostro territorio», dicono gli attivisti agli amministratori, che si preparano a valutare la nuova lottizzazione di Eurocommercial, titolare dello store, dopo alcune correzioni. Gli imprenditori olandesi, titolari del complesso, sarebbero pronti a presentare il piano B e Legambiente, come altri attori in campo, - il fronte del no va dalle minoranze locali al gruppo regionale «Maroni presidente», - gioca d’anticipo.

«Il territorio è saturo e i pochi spazi aperti rappresentano un valore per la qualità della vita dei cittadini – dice Marzio Marzorati, vicepresidente del sodalizio –. Inoltre, il precedente accordo di programma è stato gestito in modo poco trasparente, senza coinvolgere le realtà locali e senza tener conto delle rilevanti ricadute di questa ulteriore espansione commerciale. Siamo stanchi di assistere al consumo di suolo irresponsabile che pregiudica i corridoi ecologici, rende difficoltosa la mobilità, erode le aree agricole e quelle naturali. Grandi centri commerciale nelle periferie milanesi ce ne sono già troppi e la rincorsa a chi ha più metri non servirà a salvarli dalla crisi in cui molti versano».

Nel caso (praticamente sicuro) in cui gli imprenditori si rifacciano avanti, «ci aspettiamo che le amministrazioni conducano un processo più trasparente e partecipato, che garantisca la realizzazione di una proposta più sostenibile dal punto di vista ambientale attraverso l’eventuale uso degli spazi già cementificati, come ad esempio l’area di 50mila metri quadri di parcheggi - aggiunge Marzorati -. Bisogna preservare luoghi di pregio naturalistico, come l’ex cava, a suo tempo recuperata e oggi minacciata da questa operazione». La tensione sale e le forze in campo sistemano le proprie pedine in vista dello duello (politico) finale.