Dalle vie “doppie” fino alle tasse, i nodi delle nozze Basiano-Masate

I piccoli e grandi problemi da risolvere prima dell’attesa fusione

Vincenzo Rocco, sindaco Masate, insieme al collega di Basiano Douglas De Franciscis

Vincenzo Rocco, sindaco Masate, insieme al collega di Basiano Douglas De Franciscis

Basiano (Milano), 14 dicembre 2017 - Verso la fusione dei Comuni, prima assemblea a Basiano: fra numeri e dati tecnici, richieste di chiarimento e anche qualche perplessità. La macchina della fusione ormai in pieno movimento, che avrà come traguardo il referendum di maggio e poi la nascita vera del “Comune unico”, è complessa sul fronte normativo e complicata, senza dubbio, anche su alcuni aspetti pratici. Ma l’obiettivo, con qualche fronda, sembra condiviso: !Una sfida rispetto alla quale non vogliamo, né possiamo, fare marcia indietro". Quello tenutosi l’altra sera a Basiano è il primo incontro pubblico organizzato dall’Unione di Basiano e Masate dopo l’approvazione, nei due consigli comunali, del corposo “Studio della Fusione” elaborato da Anci. Ne seguiranno altri. Coinvolgimento innanzitutto, perché il rischio maggiore del referendum di maggio, pure senza quorum, non è il risultato ma il flop partecipazione. Per i Comuni, uniti da 14 anni e ora decisi alle nozze finali, il terreno principale di lavoro. Al tavolo con i sindaci Douglas De Franciscis e Vincenzo Rocco, l’estensore del progetto di fusione Massimo Simonetta, direttore del centro studi Anci, il segretario dell’Unione e a sua volta autore del compendio introduttivo allo studio Sandro Rizzoni, il sindaco di Cusano Milanino e presidente regionale di Legautonomie Lorenzo Gaiani.

Mattatore Simonetta, che di “matrimoni” fra Comuni, elaborando gli studi preparatori, ne ha celebrato più di uno e così ha fotografato la specificità della situazione Basiano-Masate: "Sono due centri terribilmente simili. E questo è sicuramente un vantaggio, ma è anche per certi versi il problema: razionalizzare servizi e strutture, visualizzare le possibili economie di scala, non è stato semplice. Vi sono anche delle criticità: ma quella della fusione è una scelta radicale, irreversibile e dalla valenza simbolica. Come in un matrimonio, non si è più due ma uno e per sempre. Se la scelta è fatta, il resto diventa secondario".

E le criticità sono piccole e grandi. Le piccole, diciamo, sono le vie doppie per cui occorrerà fare delle scelte, i cittadini preoccupati di dover rifare i documenti d’identità, le associazioni gemelle. Le maggiori riguardano politiche fiscali e soprattutto dati e numeri di aliquote non omogenei, che dovranno arrivare a revisione nel quinquennio dopo la fusione. Differenze date da storie differenti: ad esempio, dalla grande zona industriale a nord che Basiano porta in dote. "Piccole problematiche - spiega l’esperto - a fronte di una grande contropartita". L’Unione oggi non mette al riparo i piccoli Comuni dai possibili problemi economici futuri. La fusione, se arriverà in porto, consentirà semplificazione nella governance, migliore gestione delle risorse, e primo fra tutti, maggiori trasferimenti statali.