Trezzo, il presidente lascia il Parco Adda Nord: "Motivi personali". Ma forse no

Agostinelli sarebbe stato vittima di una manovra politica sottobanco

Agostino Agostinelli ha fortemente voluto promuovere l’ente

Agostino Agostinelli ha fortemente voluto promuovere l’ente

Trezzo sull'Adda (Milano), 26 settembre 2016 - «Dimissioni irrevocabili». Dopo nove anni passati al timone Agostino Agostinelli lascia il Parco Adda Nord: il presidente della svolta turistica fa un passo indietro. «Motivi personali» ha scritto nella lettera con cui giovedì ha annunciato ai Comuni la propria decisione. Ma c’è molto altro. Non è un fulmine a ciel sereno, da mesi negli ambiente vicini alla cabina di regia di Villa Gina e nel Pd – il numero uno del polmone verde è in quota al partito del premier Matteo Renzi – si vociferava di un possibile abbandono in anticipo. Il mandato sarebbe scaduto la prossima primavera, per questo la missiva ha colto di sorpresa anche chi una spintarella gliela ha data. Come Danilo Villa, sindaco di Trezzo, capo della fronda leghista e di centrodestra che ha fatto molto per decapitare il Consiglio prima della scadenza naturale.

«In effetti non c’era motivo», spiega Agostinelli, 67enne, autore della svolta nella filosofia del Pan. Sotto la sua gestione iniziata nel lontano 2007 si è passati «dal dire sempre no, alla promozione». Non si contano le iniziative messe in campo per rivitalizzare un gigante estraneo ai più, lontano dalla quotidianità e ora invece protagonista di tante battaglie verdi interprovinciali.

«Lascio un bilancio in pareggio», sottolinea l’ormai ex presidente, anche se per qualche settimana resterà in carica: «Semplice disbrigo di affari ordinari, prima che l’assemblea elegga il mio successore». Non ci saranno scossoni, il 60% della dieta - l’insieme dei Comuni soci spalmati su hinterland, Bergamasca e Lecchese – è sempre in area organica al centrosinistra. I beninformati dietro le quinte ipotizzano che Agostinelli sia rimasto vittima di un accordo sottobanco Carroccio-Dem all’insegna del cambiamento. Ma se a pensar male non si sbaglia (quasi) mai, nessuno conferma ufficialmente. La scossa d’avvertimento era arrivata a luglio, quando tre Comuni – Trezzo appunto, Cisano Bergamasco e Cornate d’Adda – avevano votato contro il bilancio consuntivo 2015. «Una scelta priva di logica – spiega l’ex presidente – Diedono nel consiglio d’amministrazione, avevano gli strumenti necessari per chiedere cambiamenti in fase di elaborazione del documento».

Un altro segno della guerriglia che l’ha indotto a chiudere artificialmente «un’esperienza estremamente positiva». Agostinelli puntualizza: «La nostra spesa ordinaria non arriva a 800mila euro, su una manovra che nel complesso vale 3 milioni. I conti sono in ordine. Ma chi verrà dopo di me non avrà vita facile: la spending review ha colpito anche noi». Molte le iniziative delle sua era che hanno lasciato il segno: una su tutte, la nascita dell’International Parks Festival, la kermesse ambientale che vede proprio Trezzo protagonista ormai da tre anni a questa parte e che porta in città sigle e professori da tutta Europa, mescolati a migliaia di cittadini. «Un evento di cui vado fiero».