Cassina de' Pecchi, 20 aprile 2014 - Un lungo incontro con il proprio avvocato per parlare della difesa e prepararsi all’udienza davanti al Tribunale del riesame, già fissata per il 2 maggio. È ancora in carcere a San Vittore Paolo Bovi, il fonico che ha visto nascere il gruppo Modà e con il quale ha collaborato all’inizio della carriera, da gennaio accusato di presunti casi di pedofilia nei confronti di ragazzini che aveva conosciuto nella parrocchia cittadina da lui frequentata come educatore, avvenuti nel 2011 ma denunciati solo nel 2013.

Dietro le sbarre Bovi ci è tornato a marzo, dopo poco più di un mese passato ai domiciliari con il bracciale elettronico tenuto sotto controllo dalle forze dell’ordine. Troppo pressante e insostenibile il peso psicologico ed emotivo che stava provando nell’affrontare la delicata vicenda, tanto da spingerlo ad allontanarsi da casa nella notte e tentare il suicidio.

È stato proprio il bracciale elettronico a dare l’allarme e salvarlo: sono stati i carabinieri di Cassano d’Adda a trovarlo nel parcheggio di un’azienda a Cernusco sul Naviglio, seduto nella propria auto, il tubo di scappamento collegato con una canna di gomma all’abitacolo.

Dopo un breve ricovero e gli accertamenti del caso, Bovi è quindi stato riportato a San Vittore. «L’obiettivo ora è farlo tornare a casa — spiega l’avvocato Gianluca Gambogi del Foro di Firenze— L’ho incontrato per la prima volta nei giorni scorsi. È stato un lungo e approfondito confronto in cui abbiamo parlato di quanto accaduto e della linea difensiva. L’ho trovato tranquillo, ma credo che dopo tutto quello che è successo ora più che mai abbia bisogno dell’affetto della propria famiglia. Il suo allontanamento dagli arresti domiciliari non è stato dettato dalla volontà di evadere ma da una condizione psicologica provata, per questo abbiamo richiesto la misura cautelativa a domicilio».

L’udienza davanti al Tribunale del riesame si terrà, come già detto, venerdì 2 maggio. Quanto alla memoria che l’avvocato Gambogi era pronto a depositare prima che Bovi tentasse il suicidio, invece, è tutto congelato: «Visto quanto accaduto e i nuovi sviluppi, attendiamo il pronunciamento del Riesame».
chiara.giaquinta@ilgiorno.net