Gorgonzola (Milano), 17 aprile 2014 - La moto di un ragazzo e un autobus, lo schianto, e, ancora una volta, la morte. L’ultima giovane vita si è spezzata ieri a due passi dal centro, appena finita la scuola: quella di Luca Meloni, diciassettenne di Bellinzago Lombardo, studente dell’Itis Marconi. Tornava a casa sulla sua moto, ha trovato la morte sotto le ruote di un bus contro cui si è schiantato, mentre il mezzo pesante svoltava in una strada laterale. Dinamica delicatissima, ancora al vaglio degli inquirenti. Ma ancora morte, dolore, lacrime e incredulità.

Un silenzio spettrale ieri, alle due e mezza del pomeriggio, quando le sirene sono tornate a sibilare a Gorgonzola. Il punto dello schianto è via Trieste, il lungo vialone che dal centro porta allo svincolo d’uscita dalla città, verso Villa Fornaci. Immagini scioccanti. Il bus inchiodato sulla curva fra via Trieste e via Carlo Alberto Dalla Chiesa, che dal vialone porta nella zona est del paese. La motocicletta, una Aprilia di piccola cilindrata, rovesciata sull’asfalto a pochi metri di distanza. Il corpo del giovane Luca, deceduto sul colpo, ancora sotto le ruote del pullman. Secondo una primissima ricostruzione, quando il mezzo pesante ha svoltato il motociclista, in fase di sorpasso, è caduto ed è stato risucchiato sotto le ruote. Sarebbe stato trascinato vari metri dall’ignaro autista. Luca è morto in pochi istanti. Qualche minuto, un quarto d’ora, e padre e madre erano già accanto a lui. Hanno assistito in silenzio, come tramortiti dallo choc, alla rimozione del corpo e alle operazioni di rilievo. L’ora del dopopranzo, la zona periferica, poca gente in strada.

Appoggiato alla balaustra dell’alzaia, occhiali scuri e volto tirato, il padre di Beatrice Papetti, Nerio. «Ormai è una specie di richiamo. Ho sentito l’elicottero, ho guardato il report della nostra ambulanza, e sono venuto qua». La stessa ambulanza su cui viaggiava la sera del 10 luglio, quando fu fra i primi a giungere dove sua figlia era stata investita e uccisa. «In quel momento non senti nulla. Ricordo di aver parlato con dozzine di persone, ed essermene scordato subito dopo. Immagino - dice facendo cenno ai genitori del giovane ancora coperto da un lenzuolo sull’asfalto - capiti lo stesso anche a loro».

Saranno i carabinieri di Gorgonzola, sul posto per ore dopo l’incidente con il supporto degli agenti della Polizia Locale, a ricostruire esattamente cosa sia successo. La dinamica sommariamente ricostruita riporta alla mente un incidente analogo, ma non mortale, che si verificò un anno e mezzo fa dall’altra parte della città, fra l’alzaia del Naviglio e via Lazzaretto. Anche allora uno studente fu urtato da un autobus del trasporto urbano in curva, ma ne uscì fortunatamente illeso.

di Monica Autunno