Pioltello, 22 dicembre 2013 - Irrompono in casa di un quarantenne di loro conoscenza, lo malmenano, si piazzano in salotto e praticamente lo sequestrano per tre giorni, sino a quando lui riesce a lanciare un sos ai carabinieri: arresto per cinque sudamericani giovanissimi, denuncia per un sesto componente della banda, appena quindicenne. Uno dei fermati è il figlio dell’ex convivente della vittima. È stato il quarantenne, di nazionalità egiziana e domiciliato in un appartamento di Limito, frazione di Pioltello, a chiamare il 112 l’altro pomeriggio: «Mi hanno picchiato, si sono installati in casa mia, non mi lasciano uscire: vi prego, qualcuno mi aiuti».

Il tempo di organizzare il blitz, ed ecco sul posto i militari della stazione di Pioltello supportati da unità dell’esercito da tempo in attività sul Comune, che hanno fatto irruzione nell’appartamento indicato, «liberato» il prigioniero e fermato i cinque giovani; tutti protagonisti, insieme al connazionale minorenne, di una bravata stile «Arancia meccanica», tutta alcol, droga e violenza, che è durata tre interminabili giorni e poteva finire molto, molto peggio.

I cinque, quattro dell’Ecuador e un peruviano, conoscevano a quanto si è capito l’egiziano in quanto l’uomo era stato convivente della madre di uno di loro. L’altra sera, come anche la vittima ha riferito ai militari, il gruppo si è presentato alla porta con la scusa di una visita. Ma i sei lì sono rimasti, mangiando, ubriacandosi e assumendo droghe, e bloccando sul nascere, a suon di botte e minacce, le rimostranze del padrone di casa, sempre meno contrariato e sempre più terrorizzato.

Un bivacco violento durato tre lunghi giorni, nel corso dei quali la banda, intenzionata ad installarsi per un lungo periodo, ha infierito non solo sull’uomo, ma anche sull’appartamento, su mobili e suppellettili. Sino all’altro pomeriggio, quando l’egiziano, di nascosto, è riuscito a chiamare il 112 e a chiedere aiuto, indicando il proprio indirizzo. All’arrivo dei carabinieri la gang ha reagito con violenza, provocando una colluttazione con i militari che non ha avuto fortunatamente gravi conseguenze. Alla fine, manette per cinque e denuncia per il minore.

Il quintetto di sbandati, tutti con precedenti penali, è stato portato in camera di sicurezza e poi a Milano, dove il giudice ha convalidato i fermi per violenza privata, violenza e resistenza a pubblica ufficiale e danneggiamenti, e poi disposto per tutti gli arresti domiciliari.  Un’ipotesi di imputazione per sequestro di persona, su cui si è proceduto per le prime ore, è stata per il momento accantonata. L’uomo picchiato è stato condotto in pronto soccorso subito dopo il blitz, per qualche medicazione e per consentirgli di riprendersi dallo choc. Poi ha raccontato nei dettagli l’allucinante avventura ai militari.

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