Cernusco sul Naviglio, 5 dicembre 2013 - Una guerra, nel vero senso della parola, che continua a mietere vittime e lascia al suo passaggio soltanto fumo e cenere. L’avversario da combattere è la crisi, che sta trasformando in deserto un territorio da sempre votato al duro lavoro come la Martesana, e per sconfiggerla l’unico modo è quello di unirsi in una grande coalizione che stringa insieme lavoratori e istituzioni «ma anche gli imprenditori - l’appello di Walter Finazzi, assessore pioltellese ed ex sindacalista - perché senza coinvolgere questa categoria non potremo mai comprendere dove e come si debba investire».

Con questo spirito ieri mattina si sono riuniti a Cernusco Rsu, sindaci e assessori, per promuovere la prima offensiva a favore del lavoro e dell’occupazione, una vera e propria marcia che dovrà unire tutti gli attori principali del tessuto industriale a Est di Milano, con un grande corteo che sfilerà da Cassina de’ Pecchi fino a Cernusco sul Naviglio. La marcia è in programma per sabato 14 dicembre, con partenza dalla stazione del metrò cassinese in piazza Decorati al Valor Civile e arrivo nel cuore cernuschese di piazza Unità d’Italia.

La fotografia della Martesana infatti, ad oggi, è davvero preoccupante: continua inesorabile il calo delle imprese artigiane attive, che stando ai dati del Cciaa si assesta ormai al meno 5%; aumentano le richieste di aiuto ai servizi sociali, con famiglie che sempre più spesso non riescono nemmeno a racimolare i soldi per la cena; crollano le assunzioni, basti pensare che nel 2009 le imprese in espansione erano 5.131 mentre oggi arrivano a malapena a 5mila, e nel contempo crescono i tagli all’organico, un esempio su tutti il caso Nokia Siemens Network (oggi Nokia Solutions Network), che è passato dai 3mila dipendenti del 2007 ai poco più di 500 oggi, per giunta con altri 200 esuberi in arrivo. Insomma, «siamo come funamboli che stanno in equilibrio su una fune - chiarisce il sindaco di Gorgonzola Angelo Stucchi alla presentazione della giornata di mobilitazione di sabato prossimo -: basta un soffio di vento per farci cadere, e se questo accadesse, allora non riusciremmo più a rialzarci. Ecco perché dobbiamo reagire subito, uniti, insieme. Perché se cade uno, cadono tutti».

«Da soli - rincara il padrone di casa Eugenio Comincini, sindaco cernuschese - non possiamo fare molto e questo corteo serve proprio a lanciare un messaggio forte anche alla Regione e allo Stato per una politica industriale più intelligente».

di Gabriele Gabbini