di Daniele Monaco

Melzo, 10 settembre 2013 - È ancora caccia al metano in Martesana: sono passati più di trent’anni dall’ultimo tentativo, ma le trivelle potrebbero far nuovamente capolino nell’Est milanese. Alla ricerca di gas, perché da queste parti il rarissimo petrolio è spuntato soltanto oltre l’Adda, a Malossa, negli anni Settanta. Questa volta il permesso di ricerca intitolato “Melzo”, conferito a giugno dal Ministero dello sviluppo economico alla Mac Oil Spa, società con sede legale a Roma, riguarda un’area di 182,80 chilometri quadrati, di cui 137,32 in provincia di Milano.

Qui i Comuni interessati sono 24: Basiano, Bellinzago, Bussero, Cambiago, Cassano, Cassina, Cernusco, Gessate, Gorgonzola, Grezzago, Inzago, Liscate, Masate, Melzo, Pessano, Pioltello, Pozzo, Pozzuolo, Rodano, Settala, Trezzano, Trezzo, Truccazzano e Vignate. Nella zona in questione si trovano anche tre parchi regionali (Adda Nord, Adda Sud e Agricolo Sud Milano) e parchi locali di interesse sovracomunale (Martesana, Molgora e Rio Vallone i più importanti). Un territorio delicato, con residenti e associazioni ambientaliste preoccupati per la tutela del paesaggio e dell’habitat, visto che la Regione ha concesso che la prima fase di studi geofisici potrà avvenire senza Valutazione di impatto ambientale.

Il permesso ministeriale, accordato il 12 giugno alla Mac Oil «senza pregiudizio degli eventuali diritti dei terzi», ha durata di sei anni. L’iter è partito nel febbraio 2009, quando l’istanza “Melzo” fu selezionata dalla Commissione per gli idrocarburi e le risorse minerarie (Cirm) del Ministero, vincendo la concorrenza di altre due compagnie (Pengas Srl e Northern Petroleum UK ltd), per analoghi progetti sulla stessa area. Ora, entro 12 mesi dal conferimento la Mac Oil dovrà svolgere gli studi di indagine geofisica; entro i primi 18 mesi dovrà installare, se opportuno e con una Via favorevole, uno o al massimo due pozzi esplorativi.

La profondità di perforazione arriverà al massimo a 4mila metri, ma la società conta di restare fra i 1.500-2.500. Trovare un giacimento in Martesana è pur sempre una scommessa. Fra il 1957 e il 1966 l’Agip realizzò sette pozzi a Cernusco, ma solo uno diede gas. Per scovare le “trappole” sedimentarie in cui è nascosto il metano, la Mac Oil svolgerà studi geofisici e, probabilmente, rilievi sismici sul territorio tramite geofoni e senza l’uso di esplosivi.

«In Martesana siamo la seconda generazione di ricerca - spiega la società -, contiamo di ridurre l’area di interesse a una o due piattaforme di 50 metri per 50 ciascuna. La trivella verrà smantellata in poche settimane». Nello studio ambientale del gennaio 2011, la Mac Oil assicura di escludere dalle attività di studio geofisico e di esplorazione le aree naturali protette, i parchi regionali, le Zps, i siti Sic, i Plis, gli alvei e i corsi d’acqua tutelati, i centri abitati, e i complessi archeologici. Anche in base a questo impegno, nel febbraio 2012 la Regione avallò la prima fase senza necessità di un Via, autorizzazione che sarà necessaria nel momento in cui la Mac Oil chiederà di montare le trivelle.