Grezzago, 30 luglio 2013 - Ha seguito una traiettoria lineare da Sud a Nord il cono scuro della tromba d’aria (GUARDA LE FOTO DELLA TROMBA D'ARIA).Qualcuno lo ha ripreso con il telefonino, prima che si abbattesse sulla campagna, sulle provinciali, su un intero quartiere del paese e sulle aziende, seminando devastazione e paura. Lo scenario più impressionante, nel pomeriggio del ciclone, è quello in via Abruzzi a Grezzago, viale delle industrie che si apre su un grande piazzale dove si affacciano la Mauser spa (ex Mamor, azienda leader nel settore della lavorazione di materiali da riciclo), la Fin Posillipo spa e un grande capannone inutilizzato. Sul piazzale quattro o cinque lunghi tir, sollevati dalle piazzole di sosta, roteati nell’aria per lunghissimi secondi e poi scaraventati a terra.

Auto accartocciate, vetri rotti e lamiere contorte ovunque. Le aziende aperte su un lato come grandi case della Barbie. Vigili del Fuoco, Carabinieri, Protezione civile, Polizie locali e schiere di soccorritori, a tenere lontano i curiosi, coordinare i soccorsi, indirizzare le ambulanze negli ospedali, con il loro carico di contusioni, tagli e choc. «Ero in azienda, all’improvviso mi sono sentita sollevare in aria Roberta Bassani è seduta su un mezzo di soccorso del 118 e si preme il ghiaccio su una gamba —: ho fatto due giri, poi sono ricaduta a terra. Non capivo più niente. Mai avuto tanta paura in tutta la mia vita».Un gruppo di operai stempera nel racconto i minuti di terrore: «È durato tutto tre, quattro minuti — racconta Ion Mihali — io mi sono aggrappato al primo pilastro che ho trovato. L’aria mi trascinava, ho dovuto tenermi forte»

Danni enormi, tanta paura. Fra le aziende ma anche fra le case. Sempre a Grezzago, a poche decine di metri in linea d’aria dalle aziende travolte, il tornado ha attraversato come un siluro via Italia, poco lontano da cimitero e municipio: cancellate divelte, muretti abbattuti, un campo divenuto una distesa di lamiere e rottami, alberi sradicati a dozzine, appoggiati uno in fila all’altro sul viale. A Grezzago il clou. Ma la mappa del disastro arriva sino a Trezzo, dove la tromba d’aria si è abbattuta con violenza sul viale Lombardia danneggiando varie industrie, e su una zona residenziale poco lontano dal centro.

Sulla Provinciale, una donna ferita alla Cascina Bandeggiata, enorme edificio rurale storico che si affaccia sullo stradone al confine fra Vaprio e Trezzo: un’intera ala è pericolante, un muro ha ceduto e i calcinacci sono volati ovunque. Lo scenario spettrale abbraccia tutta la Trezzo-Villa Fornaci, dove il lavoro delle forze dell’ordine è durato sino a tarda notte.Solo nelle prossime ore un vero censimento o bilancio sarà possibile. Per cautela l’intera area colpita a Grezzago è sorvegliata, i contatori sono staccati e gli edifici sotto monitoraggio. I mezzi di soccorso rimangono sul posto, e sono state avviate in sicurezza le operazioni di rimozione dei mezzi pesanti, delle auto e dei calcinacci fra i quali si aggirano, sconvolti, i cittadini: «Una cosa del genere — commentano — non si era davvero mai vista».

monica.autunno@ilgiorno.net