di Gabriele Gabbini

Segrate, 30 giugno 2013 - Un insulto per tutti quelli che vivono, arrancando, il difficile momento di crisi. Una risposta concreta, invece, per rendere più sano e vivibile un immenso polmone verde che, altrimenti, risulterebbe quasi sprecato. Al centro della nuova polemica che vede schierata sui due fronti Sinistra ecologia e libertà e l’Amministrazione di Segrate, ci sono il Centroparco e i primi lavori già messi in piedi dalla giunta. Uno, in particolare, quello che fa imbufalire Pino Di Marzo, in forza a Sel: «Spendiamo oltre mezzo milione di soldi pubblici per fare un baracchino che nemmeno i cittadini vogliono — la sua critica, dura, nei confronti della maggioranza —. Poi si vedono assessori che cadono come birilli e dimissioni che piovono a raffica per risparmiare qualche soldo da destinare all’occupazione. Dov’è la coerenza?».

Ma veniamo all’analisi del progetto. Già recintata l’area dei cantieri, entro settembre, al più tardi, dovrebbe nascere un bar hi-tech e all’insegna della sostenibilità. Circa 250-280 metri quadrati di superficie interna per altri 400 metri quadrati di area «verandata», che all’occorrenza in caso di maltempo può essere chiusa con un tendone. Non solo. Trattandosi di un bar nel cuore del verde infatti, la tecnologia non poteva che essere «green», con un impianto fotovoltaico a dare energia all’intera struttura e la climatizzazione che sfrutta invece la geotermia per riscaldare l’ambiente coln il calore naturale della terra. «Segrate — commenta con orgoglio l’assessore all’Edilizia Martino Rebellato — è una città ricca di opere pubbliche di un certo livello, ed è giusto mantenere standard alti per i nostri cittadini».

E a chi lo critica per la scelta di spendere così tanti soldi per un edificio, forse, non così indispendabile, lui replica: «Li spendiamo lì perché si tratta di un’opera realizzata a scomputo degli oneri, e la destinazione non poteva che essere quella del Centroparco», chiarisce Rebellato, che poi aggiunge: «Con un milione e 400mila euro totali abbiamo previsto anche il rifacimento della rotonda verso Milano 2 che porta al Centroparco, la riqualificazione di un tratto della Cassanese che si affaccia sul verde e, per finire, una pista ciclabile che da Lavanderie arriva fino alla ex provinciale tagliando proprio nel parco. Tutti lavori che dovrebbero terminare entro settembre, per restituire agli abitanti una città ancor più a misura di cittadino».

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