di Patrizia Tossi

Segrate, 23 marzo 2013 — Al San Raffaele parcheggi a pagamento anche per i disabili, costretti a sborsare soldi per andare a farsi visitare in ospedale. È la novità introdotta dall’azienda che gestisce per conto dell’ospedale il multipiano di via Cervi, a Milano Due, dove i pazienti disabili non hanno più diritto all’accesso gratuito. Le auto munite di pass arancione possono usufruire di una tariffa scontata, ma niente di più. «È assurdo che i disabili debbano pagare per andare in ospedale — racconta Giuseppina Rubbuano di Pioltello, mamma di un bambino disabile — Mio figlio, che ha solo due anni e mezzo, è affetto dalla sindrome di Down ed è in cura al San Raffaele. Ci sono periodi in cui lo devo portare in ospedale tutti i giorni per i prelievi, per me pagare il ticket del parcheggio con una frequenza così alta diventa un problema».

Il costo giornaliero del posteggio è di 15 euro, ma dal primo febbraio i disabili possono usufruire di una tariffa giornaliera forfettaria di un euro e 50 centesimo. Fino al 31 gennaio, con il pass arancione l’accesso al multipiano era gratuito.  «Il costo non è alto ma io, in astensione dal lavoro per seguire mio figlio, ho una busta paga di 7 euro e 61 centesimi al mese — continua Rubbuano — Così anche un prezzo basso diventa proibitivo. È assurdo che un disabile debba pagare per recarsi in ospedale, soprattutto perché in quella zona di Milano Due non ci sono parcheggi alternativi. A Milano ci sono ospedali con parcheggi a pagamento, ma poi le auto dei disabili possono posteggiare gratis sulle strisce blu. A Segrate l’unica alternativa è pagare il multipiano».

Sono quaranta i posti riservati ai disabili nel multipiano di via Cervi, tutti vicini all’ingresso e dotati di carrozzine. «Il San Raffaele dovrebbe mettere paletti più rigidi al gestore —prosegue la mamma — Non è corretto imporre un pedaggio alle auto che arrivano in ospedale con un disabile a bordo. Il mio bambino è in cura dall’endocrinologo, il San Raffaele è una delle poche strutture specializzate, non posso nemmeno cambiare ospedale. La nostra routine è molto difficile: mio figlio non cammina, per ogni minimo spostamento lo devo prendere in braccio e, ora che ha due anni e mezzo, comincia a essere faticoso. Arrivare in ospedale è di per sé già un calvario. Farci pagare anche un biglietto, una vera ingiustizia».

L’ospedale risponde: «Il posteggio non è gestito direttamente da noi ma dalla Gestipark — spiegano dal San Raffaele — I disabili pagano un prezzo minimo, pari al costo di un biglietto del tram».

patrizia.tossi@ilgiorno.net