Gorgonzola, 13 febbraio 2013 - Cava di prestito, "rinuncia definitiva al progetto": la Tem scrive alla Provincia di Milano, e l’incubo-buco è archiviato. La nota della società Te spa segue di pochi giorni l’incontro che si era tenuto in Provincia, promosso dall’assessore Fabio Altitonante, e mette nero su bianco il percorso, partendo dalla conclusione: la cancellazione del progetto della cava di prestito gorgonzolese, osteggiata da amministrazioni e cittadini. In zona rimarrà solo quella di Pozzuolo, già per tempo concordata con l’Amministrazione comunale. "Facendo seguito all’incontro del primo febbraio - scrive l’ad di Te spa Stefano Maullu - confermo l’impegno di Tangenziale esterna spa a promuovere una revisione del piano cave di prestito, con l’obiettivo di conciliare le giuste esigenze ambientali poste dal territorio con i tempi e i costi di realizzazione della Teem".

Vediamo dunque i punti. Primo: "Rinuncia definitiva della coltivazione della cava di prestito di Gorgonzola, per 1.800mila metri cubi". In cambio, ampliamento in territorio Pozzuolo-Melzo della cava di Pozzuolo, con volumi aggiuntivi pari a circa un milione e trecentomila metri cubi; recupero del fabbisogno ulteriore di materiale con il ricorso al mercato. L’accordo prevede con sottolineatura l’impegno di Te spa a risolvere i problemi di impatto del traffico che potrebbero essere prodotti dal trasporto da sud a nord della ferrovia degli inerti via tir, anticipando la realizzazione di almeno parte del cavalcavia Pozzuolo-Melzo ad agosto 2013 (quest’ultima questione stava e sta particolarmente a cuore a Pozzuolo).

La nota di Maullu si chiude dunque prefigurando accordi rapidi e formali fra enti (Comuni, Te spa, Cal e Provincia di Milano) per ufficializzare il contenuto dell’intesa e soprattutto sciogliere il nodo giudiziario ancora pendente, con il ricorso al Consiglio di Stato depositato dalla società autostradale. La vicenda cava di prestito a Gorgonzola è “precipitata” alla Befana, quando il Tar ha accolto il Comune di Melzo e respinto il progetto; la Te spa ha rilanciato subito con l’appello al consiglio di Stato. Nel frattempo era ripartita la macchina istituzionale, che da mesi ha l’uomo chiave in Altitonante. "L’epilogo - ha più volte sostenuto l’assessore - è la dimostrazione che i problemi si risolvono con dialogo e buon senso, e che solo in un regime di collaborazione di governano i grandi progetti infrastrutturali".

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