Melzo, 9 gennaio 2013 - Il Tar accoglie il ricorso di Melzo, colpo di spugna sulle cave di prestito di Pozzuolo Martesana e di Gorgonzola. La doccia gelata arriva stavolta nelle sedi milanesi di Te spa e Cal, che avevano schierato documentazone ed eccezioni tecnico-formali per arginare il potenziale dirompente del ricorso. La notizia del parziale accoglimento era già circolata l’altra sera, a poche ore dalla riunione del Tribunale Amministrativo Regionale. Ieri mattina le conferme e l’ufficializzazione dell’atto, un papiro di 26 pagine sottoscritto dal presidente giudice Adriano Leo e dai referendari ed estensori Mauro Gatti e Antonio De Vita.


Il documento è corposo. In primo luogo, il Tar ha giudicato inammissibili i due ricorsi ad adiuvandum della Provincia di Milano e del Comune di Gorgonzola, tardivi, bacchetta il giudice, come tempi di presentazione. La sentenza di parziale accoglimento concerne dunque, unicamente, il ricorso presentato dal Comune di Melzo un anno fa. È tuttavia alle prese di posizione e alle delibere provinciali che il giudice fa riferimento nel motivare la scelta ultima. Nello specifico, fa riferimento all’indicazione provinciale «di fare ricorso alla già esistente cava di Bisentrate, dalla quale sono estraibili ben 3.200.000 mc, e che risulta limitrofa al tracciato Teem». A Bisentrate, sito alternativo sotto gli occhi di tutti, «nessuno - affonda la sentenza - ha mai fatto riferimento, neppure onde sostenere, per qualsivoglia ragione, che l’utilizzo della stessa sarebbe impossibile o inopportuno».

Il dispositivo riconosce il pieno titolo a Melzo, comune limitrofo ai due interventi (e nel caso della cava di Pozzuolo «contitolare» per territorio), il titolo a ricorrere contro le cave alla porta del suo abitato. Il Comune, scrive il giudice, «fin dalla sede procedimentale, ha motivato la propria contrarietà alla realizzazione delle opere allegando specifici pregiudizi derivanti al proprio territorio». danni al paesaggio, ripercussioni sul traffico, impatto ambientale, su aria e falda acquifera. In conclusione, l’annullamento degli atti, e sulle cave si torna punto e a capo. «Sono soddisfatto - dice il sindaco di Melzo Vittorio Perego - , per ciò che la sentenza dice e per ciò che significa. Il mio atteggiamento come sindaco rimarrà, sulla Tem, di disponibilità al dialogo: ma su questa vicenda cave siamo stati inascoltati e ignorati, questo epilogo chiarisce che questo non è accettabile».
 

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