Segrate, 15 agosto 2012 - In questi giorni dal clima vacanziero, a Segrate si respira tutt’altra aria. Aria di protesta. A scaldare gli animi è ancora una volta la nota quanto spinosa questione dei fumi e dei cattivi odori prodotti dall’azienda Lucchini Artoni. Basta prendere un caffè in un bar della zona di via Tiepolo o fermarsi all’edicola edicola di via Morandi per assistere a una sorta di «bollettino del residente» sulla situazione degli odori rispetto al giorno precedente.

«La situazione è sotto gli occhi e il naso di tutti da tempo ma in questi giorni è qualcosa di insostenibile - spiega Luca Uva, edicolante -. Questa mattina (ieri, ndr) alle sette l’aria era irrespirabile. Con il caldo, poi, l’odore di cemento bruciato aumenta ancor di più. Chiediamo da mesi un intervento serio e concreto che, però, non arriva mai. E se arriva, in qualche modo viene poi ritirato».

L’estate torrida non aiuta: gli abitanti degli alti palazzoni tengono spalancate le finestre in cerca di un po’ di fresco, ma con l’aria arriva anche il cattivo odore. «Stamattina in effetti era molto forte - spiega Andrea Pallini, residente a pochi metri dalla ditta che produce materiale bituminoso -. Dipende molto anche da come tira il vento. In alcuni palazzi più lontani, per assurdo, si sente molto più forte». Il problema è comunque sentito dai condomini, come conferma un portinaio: «Nei mesi scorsi è stata promossa anche una raccolta firme consegnata al Comune, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta». Non mancano posizioni divergenti. «La Lucchini Artoni è presente sul territorio da sempre, dove erano i cittadini prima di oggi? Quando hanno acquistato la casa, lo sapevano cosa c’era vicino» scrive un lettore del nostro quotidiano.

Gli oltre 4mila segratesi che abitano in zona, una risposta ce l’hanno. Come Fabrizio Quattrini: «Abito qui da 39 anni, prima con i miei, oggi con la mia famiglia. Certo, l’azienda qui c’è sempre stata, ma solo negli ultimi tre, quattro anni al massimo c’è il problema degli odori e dei fumi». Non solo miasmi: se si passa un dito sulla superficie dei balconi o sulle macchine posteggiate, una polvere nera si attacca alla pelle. «Continuano a ripeterci che non c’è da preoccuparsi, che quello che si vede è solo vapore acqueo - dicono i residenti -. Il forte odore di catrame bruciato, come la polvere nera che si deposita nel giro di poche ore ovunque, non ci fanno star per niente tranquilli».

chiara.giaquinta@ilgiorno.net