di Patrizia Tossi

Segrate, 22 aprile 2012 — È ancora lontano il traguardo della nuova convenzione per la Boffalora, l’area sulla quale dovrebbe sorgere da anni il mega quartiere residenziale di Santa Monica. Case e servizi per 3.500 abitanti, un progetto rimasto al palo per le difficoltà finanziarie dell’immobiliare che ha siglato il progetto. Ormai prossima alla scadenza, la convenzione era stata stipulata nel 2005 dall’amministrazione per mettere nero su bianco i servizi pubblici che la società immobiliare Vegagest dovrà realizzare a scomputo degli oneri di urbanizzazione. A luglio è prevista la scadenza di un documento strategico per il futuro del comparto. Secondo quanto emerso durante la Commissione Territorio del Comune, che si è riunita mercoledì, la rinegoziazione di una nuova convezione è ancora lontana.

Prima di trattarne il rinnovo, secondo quanto illustrato dall’assessore al Territorio Angelo Zanoli, bisognerà affrontare i problemi denunciati dagli abitanti dei primi due lotti realizzati, ovvero i disagi legati all’impermeabilizzazione dei palazzi. Si tratta di guai pesantissimi, da anni al centro di una battaglia legale avviata dagli inquilini delle case in edilizia convenzionata.

«Parliamo del fatto che i box del secondo seminterrato sono sempre allagati - spiega Giancarlo Filippetta, uno dei cittadini che da anni segue da vicino il problema della Boffalora -. Di conseguenza le pompe devono essere quasi sempre in funzione, con i relativi costi di energia a carico degli inquilini. Gli stessi residenti hanno richiesto una perizia per valutare il costo dello spostamento di ascensori, contatori e box dal seminterrato. Gli abitanti del quartiere faranno valutare anche i costi di consolidamento necessari a causa dalla presenza dell’acqua stagnante».

Una volta risolti i problemi, l’amministrazione presenterà in commissione una bozza di nuova convenzione, nella quale si dovrà tenere conto, secondo quanto annunciato da Zanoli, anche delle esigenze della Vegagest. Teoricamente, a luglio l’amministrazione potrà incassare i soldi della fideiussione versata dall’immobiliare su un conto comunale, soldi che la società ha messo a garanzia della realizzazione delle opere di urbanizzazione: strade, marciapiedi, parcheggi e illuminazione pubblica.

Servizi necessari per gli abitanti che, tuttavia, non sono mai stati completati e che, secondo quanto previsto dalla convenzione in scadenza, potrebbero essere realizzati direttamente dal Comune con i soldi della fideiussione. Senza un nuovo accordo, dopo l’estate la società che gestisce il progetto Santa Monica non potrà continuare a edificare. Dopo mesi di trattative e un blocco dei cantieri durato a lungo, l’anno scorso è stato firmato un patto temporaneo tra Comune e Vegagest, un impegno formale che ha consentito alla società di proseguire l’edificazione del progetto.

patrizia.tossi@ilgiorno.net