Segrate, 27 marzo 2012 - Torna sotto i riflettori il caso Boffalora, un progetto edilizio di portata faraonica al palo da troppi anni. Nessun quartiere di lusso è mai decollato in zona, così il rione Milano Santa Monica è rimasto sulla carta a causa delle vicende finanziarie e delle difficoltà economiche che hanno coinvolto negli ultimi anni l’immobiliare Vegagest. 

Il caso Boffalora verrà discusso giovedì pomeriggio dalla commissione Territorio del Comune, che dovrà affrontare un nodo importante per il futuro degli acquirenti delle case già realizzate, ovvero la scadenza della «convenzione Santa Monica». Si tratta di un accordo siglato dal Comune nel 2005 che, oltre a stabilire le volumetrie previste nel comparto, metteva nero su bianco tutte le opere pubbliche al servizio del quartiere che la Vegagest doveva realizzare a scomputo oneri.

ServiziI importanti - come strade, illuminazione pubblica, scuole e parcheggi - che se non verranno portati a termine in tempi stretti rischiano di trasformare la vista dei residenti in un incubo. Solo disagi e disservizi. A luglio scadrà la convenzione, così il 29 marzo i commissari discuteranno di rinnovo. Senza accordo, la società che gestisce il progetto Santa Monica non potrà continuare a edificare.

Dopo mesi di trattative e un blocco dei cantieri durato a lungo, l’anno scorso è stato firmato un patto tra Comune e Vegagest, un impegno formale che ha consentito alla società di proseguire i lavori e che ha garantito la giunta sulle fideiussioni versate dal privato a completamento delle opere pubbliche previste dalla convenzione edilizia, soldi versati da Vegagest in un conto vincolato del Comune.

di Patrizia Tossi