Cassano d'Adda, 3 febbraio 2012 - «Il recupero dell’ex Linificio? Una possibilità unica di rinascita di un’area centrale, dall’enorme valore storico e ambientale, in posizione di privilegio e in connessione armonica con il centro storico. Ho amato quest’area dal primo momento che l’ho vista. Vorrei che i cassanesi finalmente la considerassero come una risorsa, e non come un problema». Così l’imprenditore Fausto Crippa di Alauda srl, la società titolare dell’ex Linificio cassanese e firmataria, con la Fda International, del maxi progetto di recupero su cui, ormai, il dibattito è aperto.

Il costruttore non nasconde il timore che la politica, che ha sbarrato già più volte la strada a progetti precedenti, trascini nelle secche anche quest’ultimo, presentato in Comune un mese fa. «Sono un imprenditore, è vero - spiega - ma vorrei che mi si credesse se dico che, se ho intrapreso una progettazione così complessa su un’area che ho subito identificato come “difficile” è perchè ero e sono convinto che si tratti di un luogo meraviglioso e meritevole del migliore dei progetti di rinascita. Inoltre, e io credo che in questo i cassanesi concordino con me, si tratta di un intervento non più derogabile». Il perchè lo spiega il dossier fotografico che apre il faldone di progetto: capannoni cadenti, le antiche corderie a pezzi, degrado, amianto, rischio crolli, problemi di sicurezza. Qualche numero: 119 mila metri quadrati l’area, 316 mila e 769 metri cubi esistenti, 216 mila metri cubi la volumetria proposta dall’attuale progetto, da ripartire così: 50% residenza, 10% alberghiero (un hotel e la già menzionata spa), 15% direzionale e commerciale, 10% artigianale, 15 % area corderie.

Rendering e cartine illustrano il possibile futuro. Sui numeri (in particolare sui 700-800 nuovi residenti ipotizzati in prima battuta) l’imprenditore preferisce non soffermarsi: «Sono solo numeri, sono da discutere, possono mutare: ciò che conta è lo scenario, l’idea». La parola all’ideatore Marco Facchinetti. «Il progetto si articola in tre sistemi. Il primo è un boulevard verde a monte, appena sotto la scarpata con la viabilità di accesso all’area; il secondo sistema è la passeggiata centrale: è il carattere forte dell’area, con edifici di non oltre 2/3 piani, negozi e funzioni pubbliche al piano terra, piazzette, luoghi da vivere; il terzo sistema riguarda la ricostruzione delle Corderie, di cui poco si è detto, ed è un peccato.


Nella memoria di tutti sono come una delle due parti più rilevanti dell’area del Linificio: saranno ricostruite e creeranno una passeggiata coperta lungo il canale, in connessione con il centro storico e con il parco più a nord realizzato; potranno ospitare la passeggiata lungo il fiume, mostre, eventi ed attività». Il progetto prevede un argine verde che preservi l’area dal rischio esondazione, e una viabilità nuova.
 

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