Cernusco sul Naviglio, 28 dicembre 2011 - Il nonno passa a miglior vita ma il pass per invalidi a suo nome rimane nelle mani dei parenti. Un’eredità non certo di grande valore ma certamente utile per posteggiare senza pagare la sosta oppure per entrate nella zona a traffico limitato senza rischiare la multa. Per evitare che la ghiotta tentazione si trasformi in pessima abitudine, la Polizia locale ha inviato agli interessati una lettera in cui si chiede di riconsegnare i pass intestati alle persone decedute.

È un'azione preventiva quella che la polizia locale di Cernusco sul Naviglio ha messo in campo nei giorni scorsi. «Per evitare che qualcuno faccia il furbo o più semplicemente per ricordare ai familiari degli invalidi deceduti che hanno ancora in tasca i pass a loro intestati», spiega il comandante dei vigili Silverio Pavesi. Sono una quarantina le famiglie raggiunte dalla comunicazione firmata dal comandante, in cui si spiega loro che è necessario riconsegnare il pass dell’invalido deceduto. «Ad oggi sono circa una decina i contrassegni già riconsegnati al comando - spiega Pavesi -. La mancata restituzione dei permessi dopo il decesso del titolare non costituisce prova che ci siano utilizzi impropri. Lo scopo dell’indagine è quello di effettuare controlli periodici che ci consentano di prevenire eventuali situazioni di irregolarità».

In tutto sono circa 400 i pass che permettono ai possessori di parcheggiare in posti riservati, di non pagare il parcheggio con strisce blu e di entrare nella ztl. Un privilegio che, in base all’indagine appena conclusa, nel 10% dei casi era riservato a persone decedute. Il controllo è stato possibile grazie all’incrocio fra i dati degli archivi del comando di via Neruda e dell’anagrafe comunale e alla collaborazione dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico. Un sistema, quello di intrecciare dati in possesso di uffici diversi, che va nella direzione dell’unificazione delle banche dati comunali, progetto da più di un anno attivato dal comune di Cernusco e che ha come obiettivo quello di costituire un unico archivio con dati anagrafici, tributari e catastali per ogni residente. Il primo risultato di questa operazione ha portato nel 2009 alla nuova procedura di controllo delle idoneità abitative connesse alle pratiche per l’immigrazione: venti le situazioni irregolari emerse contro le sette individutate due anni prima, usando le vecchie procedure.